XIX Festival Castel dei Mondi
Materia, paesaggi, saperi
Inconsueto. Se ci fosse un aggettivo in grado di definire la XIX edizione del Festival internazionale di Andria «Castel dei Mondi» (a cura di Riccardo Carabutti, Mario De Vivo, Antonella Papeo), forse sarebbe proprio questo. Edizione caratterizzata, sin dal principio, da non poche difficoltà economiche, logistiche e progettuali, che ha visto mancare il cardine attorno al quale il festival si è sviluppato nei suoi quasi venti anni di storia e da cui ha preso spunto per il suo nome: Castel del Monte. Il maniero di Federico II di Svevia, ammirato proprio quest’anno nell’ultimo film di Garrone Il racconto dei racconti, è il primo assente (giustificato) della rassegna. Un simbolo, e non solo una location, messo fuori gioco dai lavori in corso, ma si conta di recuperarlo per le prossime edizioni.
Passiamo ai numeri. 27 appuntamenti in rassegna tra spettacoli teatrali, concerti, mostre e “talk”, cioè incontri. Una settimana ricca, nonostante i consistenti tagli al budget. Il passaggio tra le due amministrazioni per via delle elezioni tenute a fine maggio, con la conseguente approvazione del bilancio in extremis ha provocato, infatti, il dimezzamento di un budget rimasto comunque cospicuo (circa 200.000 euro). Un avvicendamento politico che ha fatto temere – come si evince dalle testate locali – l’annullamento del festival. Per fortuna, però, così non è stato.
Il teatro è rimasto il perno centrale dell’evento, ma qualcosa è cambiato. Chi ha seguito negli scorsi giorni le nostre recensioni dei vari spettacoli in rassegna (clicca qui) avrà notato una netta predominanza di compagnie italiane. Se si fa eccezione, infatti, per La festa dell’imperatore, sfarzosa opera comica barocca tratta dalla biografia di Mozart, con le marionette di Karromato (Repubblica Ceca), i rimanenti spettacoli sono tutti made in Italy. Tra le altre sette rappresentazioni teatrali solo tre sono stati i debutti regionali, di cui due – Le amanti (Teatro Giullare) e Le mille e una notte (Teatro del Carretto) – circolano da un po’ di tempo nella nostra penisola, mentre solo uno – La beatitudine (Fibre Parallele) – è una produzione recente. Animali da bar (Carrozzeria Orfeo) è stato l’unico debutto nazionale, per quanto lo spettacolo fosse già stato presentato in anteprima al festival Orizzonti verticali di San Gimignano.
Karromato La festa dell’imperatore
Un maggiore tocco di «internazionalità» l’ha donato la musica con le esibizioni della band blues & soul di Newcastle, Smoove & Turrell e del cantante soul inglese Omar Lye-Fook. I main event della kermesse, però, sono stati i nostrani Syria e Nicolò Fabi. Due scelte insolite per un festival che ha sempre privilegiato artisti “di nicchia”, così come anomala è stata la scelta della location: l’angusto Chiostro di San Francesco che ha lasciato a bocca asciutta non pochi fan.
Ma Castel dei mondi è anche arte. Nella Biblioteca Comunale «G. Ceci» sono state esposte alcune opere pittoriche di Luca De March aventi come minimo comune denominatore la trasposizione realistica/contemporanea di alcuni personaggi dei cartoni animati. Nella mostra, intitolata Politically Incorrect, eroine della Disney sono dipinte in atteggiamenti lesbo, Aladdin è un venditore di rose, Sampei prende all’amo la Sirenette, Biancaneve sfila il parrucchino del suo pretendente: la familiarità è negata a ogni personaggio per lasciar spazio alla riflessione.
A pochi metri di distanza dalla biblioteca, nell’Auditorium Mater Gratiae, è stata possibile un’immersione nel sapere di Les Thermes, installazione ideata con il supporto della Sorbonne di Parigi. Una grande piscina in legno contenente 25.000 palline di plastica nera su cui sono incisi aforismi filosofici. Un bagno morale, una spa per lo spirito.
In conclusione, il festival ha proposto un programma di indubbia qualità, e i sold out registrati a quasi tutti gli eventi lo testimoniano. Non ci sono state anteprime nazionali, né molti spettacoli di artisti internazionali o in cui si è cercata la sperimentazione a livello linguistico/formale; tutte caratteristiche costantemente presenti nelle precedenti edizioni e richiesti a un festival di tale importanza a livello regionale e nazionale. Forse, a causa delle difficoltà in fase di attuazione e programmazione davvero non è stato possibile fare di meglio.
In apertura: Luca De March Scoop 01 – Siamo solo amiche