We are still watching – Ivana Müller
Uno spettatore crede di assistere a uno spettacolo intitolato We are still watching ma si ritrova con un copione in mano e sarà esattamente lui al centro della scena. D’altronde “the show must go on”, troppo tardi per tirarsi indietro. Qualcuno, anzi Ivana Müller, coreografa e artista croata che vive tra Parigi e Amsterdam, ha scritto una parte per ciascuno degli spettatori che, ignari del meccanismo, all’entrata ricevono un numero identificativo. Il palcoscenico è un ring, circondato da sedie disposte geometricamente e contraddistinte a loro volta da un numero. Ecco la prima regola non scritta e tacitamente accettata: ognuno deve prendere il posto che un segno numerico aleatorio ha deciso.
Una ragazza al centro della scena enuncia le modalità e le regole di ciò che sembra un gioco di gruppo ma che in meno di un’ora assumerà sempre più i contorni di un gioco di ruolo. Come in un’estrazione, i primi numeri “fortunati” devono estrarre da sotto la sedia un copione. Tutto a un tratto lo spettatore diventa attore-personaggio, o meglio, un individuo x che legge la battuta che qualcun altro ha scritto per lui e che al tempo stesso porta avanti uno spettacolo con coloro che fino a pochi minuti prima erano semplici sconosciuti, spettatori come lui. L’intelligenza dello script dà il via a uno scambio che sembra scivolare in modo innocuo: il timore di non essere all’altezza di leggere in pubblico, la curiosità di fare come veri attori, l’ironia di aver pagato un biglietto per leggere.
È un gioco, una drammaturgia, una partitura per adulti: non si corre, non ci si alza in piedi, non si urla, non si passa il copione se non quando vi è esplicitamente scritto e perciò richiesto dal «Narratore». In un Aspettando Godot che magari è già lì o magari no, ognuno prende confidenza con il proprio ruolo, parla in prima persona e iniziano i primi interrogativi all’interno della comunità: forse qualcuno starà riprendendo, magari le parti dovrebbero esser scritte da noi, chissà se il voto in democrazia è la voce di ciascuno o parte di un copione già scritto.
We are still watching è un’investigazione su cosa succede quando le persone formano un gruppo, quali relazioni, alchimie, scontri, barriere si creano e come. Ivana Müller riesce, alludendo con acume e illudendo con leggerezza, a smontare la relazione tra autore, interprete e spettatore, tanto sul palcoscenico della vita che su quello teatrale, restituendocela in tutta la sua complessa fragilità e stabile precarietà. Né vinti né vincitori ma ibridati, contaminati dall’esperienza, ognuno stenta a reindossare i panni dello «Sconosciuto» dismessi meno di un’ora prima di entrare al Foyer 2 dell’ex-mattatoio della Pelanda. Siamo usciti dalla realtà o ci stiamo entrando?
La Pelanda, Roma – 10 settembre 2014
In apertura: Foto di scena ©Sanne Pepper