10 anni di attività per un festival musicale si possono considerare un buon risultato, specie in un paese come il nostro che spesso sembra dimenticare l’importanza della cultura e che rende complessa la gestazione di progetti di ampio respiro come Balla Coi Cinghiali. Nonostante tutto, la quattro giorni ligure di musica rock abbinata al buon cibo è anche quest’anno presente con il meglio della musica indipendente (e non) italiana, da Brunori Sas a Roy Paci & Aretuska.
Sabato 20 agosto, ultima serata della manifestazione gratuita svoltasi a Bardineto (SV), l’attesa è concentrata sui Verdena, la band bergamasca che ha stupito ancora una volta tutti con “Wow”, doppio album dalla carica irresistibile che reputo personalmente il lavoro migliore di quest’anno nel BelPaese.
L’atmosfera del BCC, se non ci siete ancora venuti, è da vivere almeno una volta: “come a Woodstock, ma si mangia meglio”, recita lo slogan del festival e come dargli torto. Tralasciando la qualità sopraffina del cibo, fornito dalle migliori aziende locali, è curioso vedere come qui si mescolino personaggi dagli stili di vita molto differenti: dal punk 45enne alla famigliola con figli appresso, fino a elementi davvero singolari (salutiamo il tizio con cane al guinzaglio e scodella in testa, so che ci segui da casa).
Il BCC si dimostra così ancora una volta una delle poche opportunità esistenti per chi vuole partecipare ad una manifestazione musicale di alta qualità, nella mia spesso trascurata Liguria (sì, Festival di Sanremo, ce l’ho con te).
La scaletta che i Verdena hanno preparato per il numeroso pubblico qui stasera nasconde diverse sorprese e chicche, come solo in un tour estivo slegato dagli obblighi promozionali ci si può permettere.
Lo strumentale A Capello mette subito le carte in tavola sulla direzione della serata che vedrà ancora una volta i tre di Albino in grande spolvero, forti del successo di critica e pubblico di Wow.
Dopo il dittico Sorriso in spiaggia, l’inquieta E’ solo lunedì e la potente Rossella roll over, si presentano all’appello Starless, sempre trascinante e splendente, e Il Caos Strisciante, brano tratto da Requiem.
L’unica cosa che si può imputare ai Verdena è di comunicare davvero poco col pubblico, tranne degli estemporanei “Grazie!”, ma la foga e la grinta che mettono nell’eseguire i loro successi li perdona della poca spontaneità.
Badea blues, Lui gareggia e Attonito cominciano a succhiare energie vitali al pubblico presente, placato per pochi minuti da una psichedelica Canos (brano che dal vivo presenta una bellezza ipnotica) e rigettato all’inferno da una scatenata Muori delay.
Tempo di ancora qualche brano da WOW ed ecco risuonare la mia canzone preferita della serata, l’inattesa Trovami un modo semplice per uscirne, pura e magnifica, e tutti non possono che chiedersi all’istante come si possa vivere a testa in giù.
Si torna a WOW con Razzi arpia inferno e fiamme, dal giro di chitarra semplice ed efficace; Scegli me, una delle migliori tracce dell’album, esplode dal pianoforte di Alberto, deflagrando sul pubblico ormai inerme. La rivoluzione che stavamo aspettando si compie finalmente con Miglioramento e Le scarpe volanti, portandoci a una tripletta da urlo: Viba, dal primo album, Logorrea (Esperti all’opera), forse uno dei loro migliori pezzi (Ingoio il rospo!) e la travolgente Loniterp.
Una pausa di una decina di minuti e l’atmosfera sognante di Lei disse ci immerge nuovamente nell’universo parallelo dei Verdena, stordendoci poi con Isacco Nucleare e con la splendida Il suicidio del samurai, l’ultima sorpresa di questa serata.
Con un simpatico siparietto finale in cui vengono man mano portate via parti della batteria a Luca, il quale tenta di continuare a suonare in modi sempre più assurdi, si può definitivamente affermare che i Verdena ricoprono un ruolo importante nella geografia musicale italiana, coniugando testi misteriosi e surreali a melodie sempre in evoluzione, certamente mai banali.
Ciò che invece rimane ancora incomprensibile è un’altra questione: per quanto ancora dovremo descriverli come una band poco conosciuta dal grande pubblico e vedere intanto esaltate in continuazione tutte le dannatissime danzakuduro di questo mondo?
Setlist:
A Capello #
Sorriso in spiaggia pt. 1 #
Sorriso in spiaggia pt. 2 #
É solo lunedì #
Rossella roll over #
Starless
Il caos strisciante
Badea blues
Nuova luce
Lui gareggia
Attonito
Caños
Muori delay
Tu e me
Letto di mosche
Trovami un modo semplice per uscirne
Razzi arpia inferno e fiamme
Scegli me (Un mondo che tu non vuoi)
Miglioramento
Le scarpe volanti
Viba
Logorrea (Esperti all’opera)
Loniterp
Lei disse (Un mondo del tutto differente)
Isacco nucleare
Il suicidio del samurai