Se ascolti Valdazze ad occhi chiusi ti sembra di volare. PUFF. Vagare per una qualche località remota e mai vista. Qualcosa di soprannaturale e lontano anni luce. Eppure tutto è così incredibilmente familiare.
L'ensemble dei Saluti da Saturno si definisce anche Flexibile Orchestra da Pianobar Futuristico Elettromeccanico. A condurla c'è Mirco Mariani, ex batterista di Vinicio Capossela e leader dei Daunbailò, autore, fra l’altro, di musiche e testi del disco. Insieme a lui due co-piloti: Bruno Orioli, alla voce, e Marcello Monduzzi, alle chitarre.
Il trio accompagna i viaggiatori più curiosi lungo la strada che porta a Valdazze, città nata come Villaggio dei Cantanti con l'idea di accogliere questi ultimi – da un'intuizione decisamente poco felice del Cavaliere Silvio Giorgetti, negli anni Sessanta – ed oggi abbandonata e morta, lasciando quasi intatte alcune delle sue parti più affascinanti. Dal cartello originale in legno, che accoglie i visitatori in entrata, alla Via John Lennon, completamente immersa in mezzo al bosco.
Questo secondo disco giunge dopo le soddisfazioni di Parlare con Anna, la prima uscita di Saluti da Saturno, che vedeva come ospiti Vinicio Capossela alla voce in tre brani e Nadia Ratsimandresy alle ondes martenot.
Valdazze è un album che parte da una bellissima intenzione strumentale, ma riesce ad essere pure incredibilmente ricco e significativo nella parte vocale, con gli splendidi testi perfettamente incorniciati ed appesi fra le note. Le sue tredici tracce alternano con infinita eleganza testi splendidi a parti strumentali purissime. Mirco Mariani, che le ha scritte e dirette, compie ogni sforzo per intonare rumori a distanza e suonare optigan, mellotron, glassarmonica, celesta, ondioline e dare, poi, voce a tanti brani, riuscendo sempre a tornare a casa prima che scenda la sera.
Si comincia con La giostra meccanica, uno strumentale che ci introduce degnamente all'album e in cui si sente quella leggera malinconia venuta dal cielo che contraddistingue il trio romagnolo. Secondo brano è Tra noi, una ballata intima e dolce, ma al contempo allegra, che ti circonda di amore. Una di quelle che al concerto le canti al buio solo col BIC in mano. Splendida anche Afa, una marcetta spensierata dedicata al caldo torrido che tutto consuma in una città che non fa respirare. Lontano è un pezzo penetrante, solo voce e piano, degno della miglior leva cantautorale italiana, in cui non mancano, tuttavia, una sfumatura pop e qualche tocco di theremin. Si chiude poi con la serenata La bocca tua, dove scopriamo la musica fatta con i bicchieri. Strumenti incredibili, accompagnati da un violoncello e una chitarra acustica, su un testo di rara bellezza.
Cornucopia di suoni e colori, il percorso tracciato per il viaggio-disco parte dalle ocarine di Budrio per arrivare all'intonarumori, passando dalla sega sonora al pianoforte a cristallo. E poi ancora theremin, dulcitone, cristallarmonio, pianino da nave, clavicembalo acustico, elettrico e giradischi ottici telecomandati. È un continuo incappare in suoni dimenticati e lontani, che tornano a rivivere ed incontrarsi in una centrifuga concreta e futurista. Quelle che il disco canta fra l’evocativo ed il nostalgico sono atmosfere uniche, una miscellanea di luna park e campagna, vinile che gracchia e osteria, carillon e cinema anni Cinquanta. Il tutto fra melodie di infinita dolcezza e linguaggio a dir poco poetico.
Valdazze vede la partecipazione di Vincenzo Vasi al theremin, Jean Luc Teroldengo all'intonarumori, Christian Ravaglioli al pianoforte a cristallo e duduk, Massimo Simonini al giradischi e theremin preparato, Gianfranco Grisi al cristallarmonio, Marco Venturuzzo alle ocarine di Budrio, Francesco Arcuri alla sega sonora. Hanno, inoltre, collaborato Nicola Peruch al clavinet, Giancarlo Bianchetti alla chitarra classica, Katie Bruni al violoncello, Marco Bovi al basso acustico, Enzo Cimino ai tamburi, Enrico Farnedi alla tromba, Francesco Giampaoli al contrabbasso, Marcello Detti al susaphone e conchiglie, Carlo Corzani al clarinetto e Roberto Greggi alla voce.
Il nuovo album dei Saluti da Saturno, con distribuzione Goodfellas Records, è disponibile nei negozi di dischi e online dal 20 gennaio scorso. Il loro tour, iniziato proprio in concomitanza con l’uscita del disco, continuerà per i prossimi mesi e sta toccando alcuni dei maggiori palchi d’Italia: dal Circolo Magnolia di Segrate all'Estragon di Bologna, passando per il Neon di Rimini.
C'è davvero da divertirsi con Mariani e suoi due soci. Genio e semplicità. Provare per credere.