Tutto il resto è Daft Punk
La mia rock star preferita è Jim Morrison. Personaggio fascinoso, bellissimo e maledetto. Uno dei membri più illustri dell’altrettanto illustre Club 27. Magari non tutti sono d’accordo con me, qualcuno di voi gli preferirà Buddy Holly, Syd Vicious oppure Jimi Hendrix. Amen. Sono miti. Vanno bene tutti, tanto sono sicuro che i nomi che vi verranno in mente fanno parte del passato. Ci sono dei grandi artisti anche oggi ma perché non riusciamo ad interiorizzarli come miti? Perché i Kings Of Leon sono una band eccezionale e…basta? Perché i Muse sono fortissimi e…basta? Perché invece Morrison era un semidio? Perché Lennon era un messia? Perché le rock star di un tempo non erano viste come uomini normali e quelle di oggi si?
Ci penso: la conclusione a cui arrivo è che reputo le star di un tempo dei miti perché non ho vissuto nel loro periodo storico; dato che il passato sembra sempre un posto più bello dove vivere rispetto al presente (vedi Midnight in Paris) tutto quanto assume un fascino particolare. Passo anni a credere che questa sia la risposta giusta ed effettivamente il ragionamento non fa una piega, è chiaro, semplice e inattaccabile…tranne che per un piccolo punto: i Daft Punk.
I Daft Punk sono una gigantesca espressione artistica musicale, i Daft Punk decidono le regole del gioco (“Daft Punk have given us all a kick up the arse” Fatboy Slim), i Daft Punk hanno le maschere.
Quello che rendeva misteriosi e immortali i grandi artisti del passato è che di loro sapevamo poco, li conoscevamo quasi esclusivamente grazie alle loro performance e questo li rendeva perfetti, infallibili. Oggigiorno se Madonna è in bagno a fare la pipì lo scrive su Twitter. Se Lady Gaga si sta truccando in camerino condivide la foto su Facebook. La tecnologia ha mostrato gli artisti per quello che realmente sono cioè esseri umani proprio come noi, e questo loro “abbassarsi” al nostro livello mostrando ogni piccolo aspetto della loro intimità ha impoverito l’aurea magica che ogni uomo di spettacolo ha sempre avuto. Provate ad immaginare Humphrey Bogart che scrive su twitter “Siga comprate #polmonidacciaio”. Bon Scott che fa strada alle telecamere di Mtv e gli mostra il salotto, la cucina e il bagno di casa. Kurt Cobain giudice di X-Factor.
Le maschere rendono i Daft Punk misteriosi ma soprattutto iconici, la loro immagine non invecchierà mai. I Daft Punk sono un simbolo e questo li rende inscalfibili. Questa è la loro potenza. I Daft Punk non vanno mai in televisione, i Daft Punk fanno pochissimi concerti, i Daft Punk non si mostrano senza maschere in studio mentre registrano i pezzi del nuovo disco, i Daft Punk non rilasciano interviste. Questo è il segreto dei Daft Punk. I Daft Punk non sovraespongono la loro immagine, non si mostrano come persone umane ma come robot. I Daft Punk, nonostante siano semplicemente un duo francese di musica elettronica, sono nell’immaginario collettivo un’entità sconosciuta e follemente cool che crea musica aliena mai sentita prima.