Tony Scott
100 registi (e tantissimi film) che migliorano una vita
L’anno appena passato è stato, purtroppo, lo scenario della tragica scomparsa di uno fra i più celebri e acclamati registi di Hollywood. Il 19 agosto, inspiegabilmente, Tony Scott si toglie la vita gettandosi dal Vincent Thomas Bridge di Los Angeles. La sua brillante carriera decolla negli anni Ottanta grazie a film cult quali l’immortale Top Gun e Giorni di Tuono (permettendo l’ascesa al successo di un giovanissimo Tom Cruise) e mostra subito la predilezione del regista per i film d’azione pieni di adrenalina. Tony ha molto talento ma deve fare i conti con l’ingombrante celebrità del fratello maggiore, l’altrettanto talentuoso Ridley (Alien, Blade Runner), il quale, spesso, lo mette in ombra. Da molti considerato meno capace di Ridley, Tony continua a dirigere film alla sua maniera, con quel suo stile patinato che spesso gli viene criticato ma che gli permette di farsi un nome come regista di action movie.
Negli anni Novanta Scott si fa notare con pellicole come Una vita al massimo (la cui sceneggiatura viene portata alla sua attenzione da Quentin Tarantino, assieme a quella de Le Iene), The Fan Il mito e Nemico Pubblico. Il nuovo millennio inizia alla grande per Tony che firma la regia dell’ottimo Spy Game (2001), con Robert Redford e Brad Pitt, e, nel 2004, di Man on fire, iniziando la collaborazione con colui che diventerà il suo attore feticcio, Denzel Washington; con quest’ultimo gira i suoi ultimi tre lavori (da regista), Dèjà Vu (2006), Pelham 123 (2009) e Unstoppable (2010).
Nonostante l’improvvisa scomparsa, che ha lasciato sgomento tutto il mondo del cinema, Tony Scott viene ricordato e celebrato come uno dei più grandi registi Hollywoodiani, capace di scostarsi e distinguersi dallo stile del fratello Ridley e ritagliarsi un posto di tutto rispetto nell’universo cinematografico.