L’amore oltre il genere
Luca Zingaretti porta in scena 'The Pride' di Campbell
Siamo alle fine degli anni Settanta a New York e l’aria che si respira è densa di rinnovamenti artistici e culturali che presto influenzeranno anche la vita sociale di ogni cittadino americano. Fulcro del rinnovamento è un quartiere vicino alla quattordicesima strada, il Village: qui Jack Kerouac ambienta le storie dei suoi romanzi, mentre Andy Warhol muove i primi passi nel mondo dell’arte e Lou Reed prova le sue canzoni nei night club. Tra i numerosi locali del quartiere c’è un pub molto particolare, si trova al numero cinquantatré di Cristopher Street, viene chiamato Stonewall Inn e a frequentarlo sono quasi esclusivamente omosessuali. Qui la notte del 27 giugno 1969 la polizia irrompe nel bar con l’intento di farlo chiudere, cosa molto comune nell’America di quegli anni.
Seduta al bancone del locale c’è una giovane transessuale Sylvia Riviera, non appena vede i poliziotti non ci pensa due volte e lancia a uno di loro una bottiglia. Così, iniziano quelli che verranno ricordati come i Moti di Stonewall, una serie di violenti scontri tra la polizia e il movimento gay americano. Da quella data, ogni 28 luglio a New York si organizza una parata chiama Pride, dove si ritrovano le maggiori associazioni LGBT.
The Pride è il titolo del testo dell’autore inglese Alexi Kaye Campbell, prodotto e portato in scena da Luca Zingaretti al Teatro Argentina (Zocotoco srbb3