The Net – Kim Ki-duk
Nel cinema di Kim Ki-duk (Ferro 3, Pietà) ci troviamo sempre di fronte a qualcosa, un essere umano, un racconto, una società, che vengono feriti, picchiati o umiliati. In The Net, ultimo episodio della sua filmografia, la ferita non è fisica ma è quella che separa la Corea del Sud dalla Corea del Nord, due lembi appartenenti ad uno stesso corpo che non riescono a comunicare, pur essendo un’entità unica.
Un danno al motore causato da una rete da pesca costringe un umile pescatore (Ryoo Seung-bum) nord coreano a navigare nella Joint Security Area, la sottile zona di confine che separa il Nord con il Sud. Raggiunte le coste del Sud della Corea sarà sequestrato dalla polizia di frontiera e interrogato da un ufficiale dai metodi brutali (Kim Young-min) convinto che sia una spia della Repubblica Popolare Democratica.
Come lo erano i suoi precedenti Indirizzo Sconosciuto (2001) e The Coast Guard (2002), The Net è una denuncia alla cortina militarizzata che separa le due Coree. Tuttavia il film è troppo corretto e leggero nei toni per incidere con efficacia nello spettatore il suo messaggio politico. Si tratta dell'ennesima (d)evoluzione di Kim Ki-duk che in The Net cambia velocità e forma eliminando quasi del tutto gli elementi da sempre caratterizzanti il suo stile.
Se il coccodrillo, un animale che soffoca all'aria aperta, è sempre stato l'alter ego di tutte le figure maschili del cinema del regista e ogni donna dei suoi film è una puttana santa che con il proprio dolore espia la cattiveria del mondo, nel suo nuovo corso è assente qualsiasi simbologia nella costruzione dei personaggi, ora banali e monodimensionali, schiacciati da un intreccio a cui viene data troppo importanza.
Da sempre fautore di un cinema della crudeltà, estremo e violento ma pur sempre con un tendenza lirica e astratta nel raccontare la realtà, contamina eccessivamente con i toni da commedia una storia che avrebbe potuto esprime l'anima più provocatoria. Ne è un esempio la ridicola sequenza in cui il Pescatore, fuggito dal penitenziario in cui era rinchiuso, vaga in estasi per Seul (la capitale della Corea del Sud) lasciandosi corrompere piacevolmente dalle comodità capitalistiche come accadeva a Greta Garbo nel 1939 in Ninotcka di Lubitsch.
The Net è un film troppo distante dal Cinema di uno dei più importanti autori contemporanei, la cui visione lascia del tutto indifferenti.