She don’t know who she is,
Oh, I can take her anywhere,
Do whatever comes naturally to you,
You know she just don’t care,
You know she just don’t care […]
Nessuno si aspettava che questi quattro sbarbati cambiassero il mondo però loro non ci hanno nemmeno provato, diciamolo. Che il gruppo abbia uno stile veramente inconfondibile è assolutamente fuori discussione, però probabilmente gli manca anche un po' di fantasia.
Il loro secondo album Konk (nome del loro studio di incisione) non fa che proseguire il discorso iniziato con Inside In/Inside Out, senza cambiare di una virgola né ritmi né suoni, a partire dal singolo d’esordio Always Where I Need To Be.
La Naive di questo album è Sway, probabile singolo futuro. Nel disco canzoni piacevoli e orecchiabili, ma nessun segno tangibile di maturazione; come hanno già fatto col loro primo album venderanno di sicuro tantissimo e noi attenderemo impazienti il terzo identico cd dei Kooks.
Ogni decade ha un gruppo che non cambierà il mondo, ma si farà ricordare in eterno per aver lasciato dietro di sé una manciata di canzoni di successo: i Kooks lo sono di questa.
Frivoli. 6.5/10