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The Internet Asylum 2

Cough cough. Mamma mia, quanta polvere ! Vabbè, mettiamoci al lavoro. Allora, innanzitutto la lista dei lettori. Lista dei lettori ? Lista dei lettori, dove sei ? LISTA DEI LETTORI !! Diamine, si può perdere un bigliettino così piccolo ?!? Oh, eccolo qua. Ok, ora possiamo iniziare. “Cari Quattro Gatti, miei amati lettori di tale rubrichetta, questo numero è dedicato a voi. Sperando che la compagnia aumenti. Stefano”.

Dopo questa dedica possiamo iniziare un nuovo viaggio nelle stranezze della Mondiale Ampia Rete. Come primo sito vi propongo Netdisaster (http://www.netdisaster.com/). Pensate un attimo a un sito che odiate più di ogni altra cosa. GodTube ? Il sito del Ministero della Pubblica Istruzione ? Il sito del Moige ? Qualunque esso sia, mediante Netdisaster potrete gustarvi la vostra vendetta, servita a freddo, ovviamente. Inserite il link, scegliete il “disastro” che desiderate (dai graffiti alle formiche, dal caffè rovesciato alle mitiche uova marce, eccetera), mettete l’audio o no e cliccate “Go!”. In un attimo, il miscuglio di byte e codici binari sarà completamente raso al suolo con vostra somma soddisfazione. Muahahahaha ! (risata coperta da Copyright). Passiamo al secondo portale, I Hate Clowns.com (http://www.ihateclowns.com/).

Tal Rodney Blackwell, uomo dotato di tanto tempo libero e forse spaventato dal protagonista del film “It”, tiene aperto dal 1996 un sito in cui sono raccolte varie manifestazioni del suo odio verso i clown. Se uno di tali individui vi ha fatto fare una brutta figura l’ultima volta che siete andati al circo o se vi ha fatto venire un coccolone con uno dei loro variopinti scherzi, il nostro Rodney sarà il vostro messia. Il sito ha una sezione per giochi in cui, guarda te che stranezza, le vittime saranno i mitici nasi rossi, un servizio di e-mail, un negozio online, un raccolta di testimonianze provenienti da tutto il mondo e un forum dove poter organizzare una ronda anti-clown.

Chiudiamo in bellezza con un pizzico di attualità. Se non siete vissuti sotto una pietra in questi mesi (ah, quante pietre ci sono al giorno d’oggi…), avrete sicuramente sentito parlare della questione Alitalia. A quanto pare il tutto si è risolto, un po’ all’italiana, a dire il vero. Comunque, può capitare di trovarsi il proprio volo cancellato o vittima dell’overbooking, essendo così costretti a fermarvi n aeroporto anche per ore e ore. Come fare a sapere se le seggiole di Malpensa sono comode come il vostro lettuccio casalingo o se sono dure come il cemento armato? Sleeping in Airports, questa è la risposta! (http://www.sleepinginairports.net/index.htm) Questo sito raccoglie numerose classifiche e recensioni sulla qualità dei servizi dedicati a chi è abituato a passare le proprie nottate negli aeroporti, un po’ per necessità, un po’ per risparmiare. I migliori in generale sono gli asiatici, seguiti da un paio di europei come Amsterdam e Helsinki. E gli italiani ? Tutto sommato si difendono, con la sola Fiumicino al decimo posto nella classifica assoluta dei peggiori. Bene, qui è tutto finito, ci vediamo alla prossima volta, se ci sarà.

“The internet, it will never catch on” – George W. Bush, 1986
(Eh già, avevi ragione.)


Grazie


Per 15 anni Paper Street è stata una rivista on-line di informazione culturale che ha seguito con i suoi accreditati i principali festival europei di cinema e musica: decine di collaboratori hanno scritto da tutta la penisola dando vita ad un archivio composto da centinaia di articoli, articoli che restano a disposizione di voi lettori che siete stati un numero incalcolabile nonché il motivo per cui, per tanto tempo, abbiamo scritto con passione per questo progetto editoriale che ci ha riempiti di soddisfazioni.

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