The Endless River – Oliver Hermanus
Intensa prova attoriale per Crystal-Donna Roberts e Nicolas Duvauchelle, protagonisti della nuova pellicola del giovane regista Oliver Hermanus: The Endless River. Ambientato in Sud Africa, il film oscilla tra thriller e melodramma e affronta i temi della vendetta e della rielaborazione del lutto.
Tiny, cameriera in un piccolo ristorante di periferia, riaccoglie a casa il marito dopo una lunga detenzione e contemporaneamente conosce Gilles, a cui viene massacrata la famiglia mentre è assente da casa. Gilles si rivolge alla polizia e trova il contatto del marito di Tiny, presunto colpevole della strage, e brama di ucciderlo. È in questo frangente che Gilles e Tiny approfondiscono la reciproca conoscenza, trovando conforto l’uno nell’altra, nel tentativo di superare il dolore.
Il titolo del film (il fiume infinito) allude al protrarsi pressoché infinita della violenza in Sud Africa che, come riporta Hermanus, sta guarendo da un passato difficile. Nello specifico, lo stupro e il conseguente omicidio alla famiglia di Gilles, il vero punto di svolta del film, viene inscenata senza suono e solo con una musica leggera e amara, come a sottolinearne l'ineluttabilità e la totale casualità. Ciò che una simile azione può scatenare non è prevedibile e porta facilmente a commettere errori.
Essendo la prima parte del film imperniata sulla gestione di un grave lutto, The Endless River è cinema di silenzi, battute sussurrate e scoppi d’ira improvvisi: da questo punto di vista, i due protagonisti regalano una performance straordinaria, rivelandosi le colonne portanti del film. Hermanus sceglie una regia statica e impostata, al fine di lasciare loro completa espressività. Interessante la scelta della fotografia, virata su colori spenti nella prima parte del film e più accesa nella seconda, in cui i due personaggi trovano la forza di andare avanti. Tuttavia, questi interessanti elementi non compensano la mancanza di un vero messaggio da lasciare allo spettatore: se nelle parole del regista la chiave per giungere al perdono per una perdita subita è una persona speciale, questo sembra essere messo in discussione nel finale aperto del film, che porta a comparare il fiume infinito piuttosto al dolore interiore causato da un lutto. In ogni caso, rimane il piacere di seguire una storia recitata perfettamente e coinvolgente, privata però di un vero cuore pulsante e di una degna conclusione.