1967. Uno dei più grandi dischi d'esordio della storia del rock, il primo vagito della storica band dei Doors. L'album omonimo è il primo saluto al mondo della band di Jim Morrison, da lui fondata quando era studente di cinematografia all’università di Los Angeles, insieme ad alcuni speciali compagni di corso.
Jim Morrison: poeta, scrittore, cantante, in una parola: artista. Una voce unica e una penna inimitabile. Il tutto, perfettamente incastonato fra le progressioni della tastiera di Ray Manzarek e la chitarra di Robbie Krieger, un mix perfetto e sfuggente, luminoso e nel contempo effimero, tanto quanto la vita di Morrison, una delle personalità più importanti che il mondo abbia mai avuto l’onore di ospitare.
E dunque il primo schiaffo, sonoro, con Break On Through: e passando attraverso la follia di Alabama Song, troviamo il genio di Light My Fire, il sesso che trabocca dalle note musicali e si trasforma in una preghiera ansimante di vita ed emozioni. Un travolgente fiume inarrestabile, che lungo le sponde di pezzi irrinunciabili come Back Door Man o Take It As It Comes, sfocia nel capolavoro assoluto, The End, una suite di undici minuti e mezzo che disegna un quadro, un'edipica e incestuosa opera d'arte di prorompente, inavvicinabile bellezza.
La frase: Father… Yes son… I want to kill you… Mother… yes son… I want to…
Voto 10/10