the circle

The Circle – Stefan Haupt

Diretto e co-sceneggiato da Stefan Haupt, il film prende il nome dalla rivista underground e Club gay che ha reso Zurigo “swinging” molti anni prima di Londra. Fondato nei primi anni Quaranta, sopravvissuto al regime nazista, Il Circolo negli anni post guerra è stato l'unico luogo sicuro in Europa in cui si potessero esternare le proprie diversità sessuali.

Prima di tutto, The Circle è il racconto di una storia d'amore, quella tra Ernst Ostertag e Röbi Rapp, nata nel 1956 e riconosciuta legalmente con il matrimonio nel 2003. Ernst è un insegnante di letteratura francese, in lotta contro il sistema scolastico (propone Camus e De Beauvoir ai propri studenti suscitando l'ira dei suoi superiori) e gli schemi della società borghese a cui appartiene. Durante una festa segreta del “Circolo” (di cui è membro), un po’ ’come accade a Emil Jannings con Marlene Dietrich ne L0’angelo Azzurro, rimane fatalmente colpito da Röbi, una 18enne Drag Queen, fragile e bellissima. I due si innamoreranno uno dell'altro e così sarà per il resto della loro vita.

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Le esperienze pregresse da documentarista di Stefan Haupt (da vedere l’0interessante Sagrada) sono più che evidenti. Infatti, il sanguigno racconto d0’amore e oppressione è frammentato da appassionanti interviste ad Ostertag e Rapp, ora una dolce coppia d0’anziani, e da numerosi filmati e foto d’archivio. I numerosi salti tra vero e drammatizzazione del vero creano un gioco cinematografico fresco e appassionante. Inoltre, tale ibrido narrativo è un modo rispettoso di misurarsi con i fatti storici invece di appropriarsene e lasciare la realtà nella polvere.

Nonostante la potenza dei fatti, le (numerose) scene drammatiche sembrano essere volutamente dirette con stile sommesso e quasi timido con episodi omoerotici filmati senza la voglia di fare scandalo o esaltare i corpi degli attori che le interpretano. È un film romantico e le dolci note della splendida colonna sonora di Federico Bettini lo ricordano spesso.

I limiti finanziari della produzione sono visibili su schermo: la (quasi) totale assenza di esterni, un apparato scenografico superficiale e riprese digitali con bassa risoluzione. Tuttavia la verità emotiva, la sincerità e l’0onestà di The Circle fa vergognare pellicole di gran lunga più famose e patinate, che hanno affrontato il tema dell'omosessualità (come i contemporanei A Single Man o The Imitation Game). Con passione e coraggio intellettuale, The Circle ci mostra come la minoranza è costretta a vivere se la maggioranza non vuole aprire gli occhi.

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