Dall'esterno iniziamo a sentire Sarà perché ti amo della Lorella nazionale e subito pensiamo di essere capitati negli studi di un varietà televisivo, ma ci sbagliamo, è il gruppo spalla che apre gli Stereophonics, quindi la scelta migliore è far tappa al bar del locale. Lì ci accorgiamo che la media dell'età è tendenzialmente più alta dei soliti concerti di gruppi ben più alla moda, come Arctic Monkeys o Kooks e soprattutto l'Alcatraz non è per niente sold out anche se in UK riempirebbero tranquillamente uno stadio; ma a noi di questo ci importa veramente poco, siamo qui per gli Stereophonics che tornano come headliner dopo quattro anni di assenza, il resto non conta.
Finalmente salgono sul palco e come si poteva ben capire molti pezzi della setlist saranno quelli dell'ultimo album Keep Calm and Carry On uscito dal qualche mese ma non mancheranno i classici che hanno reso notorietà ai quattro capitanati dal carismatico e amatissimo Kelly Jones in camicia stile boscaiolo.
Ecco subito Live’n’ Love e I Got Your Number con qualche richiamo glam, che piacciono abbastanza ma quando partono le ampie pennate iniziali di A Thousand Trees tratto dal loro primo album Word Gets Around, il pubblico entra in temperatura subito. La voce del buon Kelly non è invecchiata, al contrario di altri frontman, non cambia tonalità e non gioca ad aggiustarsi la cadenza del testo per mantenere la nota, la canta uguale al registrato con la sua voce suadentemente roca sul finale di ogni frase.
Si riallineano gli animi caldi con la leggera Uppercut e Stuck in A Rut doppietta dell'ultimo lavoro. Altra accoppiata tratta da Language Sex and Violence Other ed è Superman e Brother. Soprattutto nella prima, le doti chitarristiche di Kelly da buon rocker quale è, vengono fuori e le esprime tutte. Si vede che la chitarra la sa trattare e se sa trattare così anche le donne che gli girano attorno, tanto di cappello. Dopo Innocent (primo singolo del nuovo album), si passa ad uno dei momenti più alti e attesi della serata. Il gallese imbraccia l'acustica ed è il momento di uno dei più bei pezzi degli ultimi vent’anni. Luci rosse soffuse, quasi un’atmosfera intima e parte May Be Tomorrow osannata dal pubblico ed uno dei pezzi che ha dato più notorietà alla band. Tutti la cantano e Adam Zindani si prende il suo momento avanzando a favore di pubblico nell'esecuzione dell'assolo.
A seguire la spensierata Pick a Part That’s New (video peraltro girato a Torino e ispirato il film del 1969, Un colpo all’italiana), Help Me (She’s Out of Her Mind) e la trascinante e melanconica Just Looking. Same Size Feet è il pezzo brit pop che tutti avrebbero voluto scrivere, tanto che i ben più osannati Oasis ne hanno fatto chiaro riferimento cinque anni dopo riprendendo il riff di chitarra quasi fedelmente, per utilizzarlo in Hindu Times. Beerbootle non lascia molto, Could You Be One fa sortire l'animo del rocker romantico ma rimane comunque un buon pezzo tendenzialmente molto pop. L'ultima accoppiata vincente è More Life In a Tramp’s Veist e Local Boy In a Photograph (una dietro l'altra come da cd) e quest'ultima mescola sempre sensazioni particolari miste a leggerezza e maliconia per il ricordo di una persona persa, un vero e proprio capolavoro.
L'innesto da ormai un po’ di anni di Javier Wayler alla batteria e il sempre presente Richard Jones al basso sono una combinazione affidabile e di buon impatto per l'apporto che mettono nei pezzi, senza dover per forza strafare o erigersi a protagonisti, ma anche così fanno la differenza e non è poco.
Classica uscita e rientro per un finale corposo ed allettante. Dopo She's Alright ecco uno dei pezzi più famosi adorato da fan accaniti e anche da semplici ascoltatori casuali: Have a Nice Day dove Kelly Jones coinvolge ancora il pubblico e i fan gradiscono e non si lasciano pregare troppo a intonare il classico coretto insieme ai Phonics.
Penultima perla è The Bartender and The Thief che ci fa capire che l’animo rock'n'roll non l’anno perso per niente, con chiari richiami stoner sia musicali che letteralmente dichiarati (intonando nell'ultimo ritornello Ace Of Spades dei Motorhead) e qui massimo rispetto e corna al cielo.
Siamo alla fine, anche se vorrei che iniziassero la scaletta di nuovo, ma non succederà, però forse qualcuno mi ha letto nella mente e a metà di Dakota sale sul palco un uomo della sicurezza e interrompe la canzone, intimando la calma nelle prime file visto qualche spintone e caduta. Una cosa così in UK forse non sarebbe successa e se fosse sarebbero volati bicchieri pieni di birra e non solo, verso la security, ma in Italia siamo più tranquilli.
Poi non essendo a teatro ma ad un concerto prettamente rock ci vuole anche il fisico per stare in prima fila e non basta solo arrivare quattro ore prima dell'apertura dei cancelli per piazzarsi in faccia al piacente Kelly.
Però alla fine siamo tutti contenti, perché riparte l'intro cupo di Dakota e ci va anche bene sentirla una volta tutta intera.
Unica pecca della setlist, la presenza di qualche pezzo di troppo dell'album nuovo ma questo è una cosa normale vista la recente uscita ma più di tutto quello che mi lasciato sorpreso e senza una risposta, è stata la mancanza di qualche traccia del penultimo album ossia Pull the Pin che fra gli ultimi è realmente uno dei migliori nella sua totalità; l'unico dei sette album a essere lasciato fuori dal live.
Ciò non va a scalfire il giudizio finale, cioè che sia stato davvero un gran bel concerto, chi non c’era si è perso un ottimo live carico, ben dosato e soprattutto cosa non da poco eseguito in modo fedele ed ineccepibile. Non troppa gente per un gruppo che merita molto e non ha quasi nulla da invidiare ad altri ben più in voga, ma forse meglio così un live per veri sostenitori dei gallesi e non per modaioli casuali.
* Setlist
1. Live n’ Love
2. I’ve Got Your Number
3. A Thousand Trees
4. Uppercut
5. Stuck In A Rut
6. Superman
7. Brother
8. Innocent
9. Maybe Tomorrow
10. Pick a Part That’s New
11. Help Me (She’s Out Of Her Mind)
12. Just Looking
13. Trouble
14. Same Size Feet
15. Beerbottle
16. Could You Be the One?
17. More Life in a Tramp’s Vest
18. Local Boy in the Photograph Encore
19. She’s Alright
20. Have a Nice Day*
21. The Bartender and the Thief
22. Dakota
N.B.
*Nella scaletta reale Have a Nice day era in ballottaggio con Mr. Writer