Dopo aver visto Christopher Nolan cimentarsi alla grande con le avventure del Crociato Incappucciato, quale miglior diversivo può esserci se non gustarsi questo simpatico omaggio al personaggio creato da Bob Kane, dove personaggi improbabili e svolte narrative al limite dell’assurdo confezionano una delle migliori parodie che ci sia capitato di vedere negli ultimi tempi? Per essere oltretutto un low budget, la pellicola si difende senza pretendere troppo, confezionandoci due ore serene di divertimento spensierato.
Davvero! Batman & Robin. Ve la spasserete!
Come? Ah, non è una simpatica parodia. E’ SUL SERIO un film di Batman. Ouch.
Nel 1997, la Warner Bros, forte del buon successo di Batman Forever, è intenzionata a proseguire il franchise puntando sempre sul lato più giocherellone del Pipistrello e consegna le chiavi del progetto ancora una volta a Joel Ehi, comunque ho diretto anche Un giorno di ordinaria follia! Dai, amici come prima! Schumacher, che accentua in maniera ancora più evidente il lato camp del personaggio, riportando le atmosfere a quelle della famosa serie televisiva, andata in onda sulla ABC dal ’66 al ’68.
L’intenzione è proprio quella di realizzare un film ad uso e consumo del merchandise, dove tutto doveva essere pensato per vendere più action figures possibile, con le grandi aziende di giocattoli che seguivano di pari passo lo sviluppo della pellicola, portando alla realizzazione di quello che possiamo definire uno dei precedenti più importanti per la reificazione del cinema hollywoodiano che ha preso piede oggigiorno, rendendo quasi banale uno sfruttamento del marchio di tal genere (Transformers docet).Non c’è nulla di male nello sviluppare dei business collaterali all’uscita di una pellicola, è anzi una delle componenti della intermediazione che ha rivoluzionato il sistema audiovisivo negli ultimi dieci anni.
Il problema è quando questo elemento si pone in primo piano senza limitazioni, sovrastando l’esigenza di una parvenza di trama o decenza nel gestire un brand di tale livello. Batman & Robin è un delirio. Una produzione dove, secondo uno degli attori del film, “Joel [Schumacher] stava seduto su una gru e gridava con un megafono prima di ogni ripresa: “Ricordatevi, questo è un cartone animato!. Francamente, è stato difficile giungere alla fine della visione del film, lo stupore iniziale per quanto fosse mal realizzato si è rapidamente trasformato in noia e sconforto.
La trama ruota attorno al pericoloso Mr. Freeze (Arnold Schwarzenegger) che, nel tentativo di riportare in vita dalla criogenesi la sua amata moglie, affetta da una rara malattia, minaccia la città di Gotham con un cannone congelante per far sì che vengano finanziate al più presto le ricerche per trovare una cura. Inoltre, la letale Poison Ivy, ex-impiegata delle Wayne Enterprises trasformata in un’essere tutto clorofilla e veleno letale, approfitta della fragilità di Freeze per vendicarsi dello sconsiderato inquinamento che l’impresa di Bruce Wayne opererebbe nel mondo. Ah, c’è anche Alfred che sta morendo e sua nipote Barbara che giunge all’improvviso e, boom!, ecco fra noi Bat-Girl.
E poi abbiamo Batman e Robin. Chris O’Donnell recita la parte dell’aiutante del Pipistrello risultando costantemente e a forza il tipo incompreso, quello che ha le capacità ma, secondo Batman, non ancora il potenziale. Lo ricorderemo per un Cowabunga! urlato durante una scena che ha suscitato in me l’ilarità più sfrenata. Il buon George Clooney, invece, colleziona forse la peggiore interpretazione della sua carriera, inanellando faccette da guascone alternate a surreali momenti in costume dove un surgelato avrebbe recitato con più convinzione. Questa mia vera e propria freddura mi riconduce al tono delle battute del film, da Che cosa ha ucciso i dinosauri? L’era glaciale! (Mr. Freeze prima di sparare un raggio di ghiaccio a un dinosauro nel museo) ah… beh, qualsiasi altra battuta che vi venga in mente relativa al ghiaccio.
Fra una Uma Thurman che sembra uscita dalla pubblicità della Schweppes e Batman che mostra di non girare mai senza la sua carta di credito griffata col suo logo, la pellicola è una vera fiera dell’assurdo, piena di dettagli senza senso che pensavo di trovare solo nei film di serie Z direct-to-video. La pietra di paragone con la serie Nolaniana per decretare l’estrema unzione a questo capitolo della saga è come viene gestito il personaggio di Bane, là nemico terribile ed estremo, qui pallido aiutante senza cervello di Poison Ivy, assolutamente non in linea con il fumetto. Vi consiglio di gustarvi questo capolavoro del trash subito dopo Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno, giusto per comprendere come si realizza a dovere un film basato su una licenza così popolare.