Robot Chicken
Un territorio della serialità molto vitale e pieno di sperimentazione, ma non sempre indagato con la dovuta cura, è quello dell’animazione: dove la ricerca contenutistica è spesso pari a quella delle serie live-action, di ulteriore interesse è la frenesia artistica che dona ai cartoon stili ed estetiche spesso radicalmente diverse, concedendo alla propria poetica interna un’ulteriore valvola di sfogo attraverso la vivacità della veste grafica.
Fra i network ad avere maggiormente osato in questi ultimi dieci anni, spicca Adult Swim, conosciuto in America come il fratello minore di Cartoon Network, il quale occupa nella fascia notturna le frequenze dello storico canale: partito come contenitore di repliche di adult animation e anime giapponesi, ha pian piano costruito una propria produzione originale, dove Robot Chicken si è presto consolidato come lo show principale del canale.
Nato dalla mente di Seth Green e Matthew Seinrich, il primo elemento che colpisce dello show (e comune a tutti i serial di Adult Swim, animati e non) è nella sua brevità: 10 minuti ad episodio. Una durata che, in un’epoca dove il binge watching detta legge, colpisce con forza lo spettatore compulsivo e lo condanna alla visione di un’intera stagione in poche ore.
Lo show propone una lunga serie di sketch dalla durata variabile, dai 10 secondi ai 3 minuti, che triturano e divorano l’intero immaginario americano, con particolare predilezione per gli eroi anni Ottanta come G.I. Joe o He-Man. Sono 10 minuti di folle e schizoide zapping, dove ogni pressione sul telecomando può rivelare qualcosa di sorprendente o di profondamente patetico: come mostra la geniale opening sequence, Robot Chicken non è altro che il forsennato cambio di canale di un pollo robot costretto da uno scienziato pazzo ad osservare la tv americana in una modalità che pare la cura Ludovico di kubrickiana memoria.
Realizzato in una stopmotion che miscela action figure e personaggi di plastilina, la tecnica di animazione di Robot Chicken contribuisce ulteriormente alla deflagrazione e alla furiosa satira pop che scuote ogni singolo episodio dello show, il quale ha contribuito al suo successo sviluppando degli special parodici di Star Wars, tradizione rinnovata di recente puntando il proprio mirino sull’universo DC Comics.
Spesso molto feroce e sardonico, Robot Chicken è un violento cortocircuito che si prende gioco della logica palinsestuale, creando paradossi e storture dentro il contesto televisivo che mette alla berlina, intimando con forza che i veri polli robot rischiamo di essere noi. E’ meglio comprenderlo in tempo, prima che uno scienziato pazzo ci immobilizzi ad una sedia.