Rivincite-and-so-your-life-is-runied

Rivincite – And So Your Life Ruined

Gli arpeggi di chitarra, le voci armonizzate e la consapevolezza che anche a Rimini fa freddo e si può essere tristi. Questo, e molto altro, è il nuovo album dei And So Your Life Is Ruined titolato Rivincite ed uscito per i tipi della V4V-Records/Screamore. Marco, Giovanni, Davide e Martino confezionano un disco che si ascolta dall'inizio alla fine con quella sensazione dolceamara di quando si deve partite per forza ma si è lacerati tra il desiderio di liberarsi degli antichi orizzonti e la nostalgia, verrebbe da dire istantanea, per quello che si perde.

Un album di crescite, cadute e rivincite questo, come in Il colpo sentito in tutto il mondo, perfetta gemma vocale in cui i riminesi descrivono le ansie e le prime disillusioni di una storia che muore mentre «non si era mai visto prima un sole così/ scuotere il mondo intero al ritmo di un bepop». E che questa sia una canzone centrale, nell'economia dell'intero album, lo conferma lo “scarto” che si produce all’interno di essa: inizia come una sorta di ballata ma poi, intorno al secondo minuto, il pezzo si evolve in una specie di cavalcata molto potente ed emozionale (e non si potrebbero trovare aggettivi più indicati per descrivere gli ASYLR).

Si continua su questo filone anche nel pezzo successivo, Presa di rifugio in cui l'arpeggio di chitarra si unisce perfettamente al basso&batteria e ai cori, mezzi armonizzati mezzi gridati, perfettamente in bilico tra l'ansia del punk e le vertigini del pop. È difficile rimanere insensibili ai testi degli ASYLR che ,benché spesso e volentieri possano rischiare di scivolare nello sdolcinato, si fermano sempre un attimo prima, rimanendo in quel limbo tra la tristezza e la dolcezza che si scolpisce nella menti. E poi, a livello musicale, i pieni e i vuoti, le parti calme e rilassate e poi gli scoppi sonici di tutti gli strumenti che suonano potenti, sono la giusta trasposizione dei concetti delle salite e delle rivincite che muovono l'intero disco. Perché questo è un album di dislivelli, di piccoli traguardi ora conquistati ora perduti.

Proprio come in Il bisogno delle salite, la penultima traccia, nella quale si possono ammirare anche le qualità di scrittura dei riminesi che lasciano quel sapore sulle labbra di un’estate passata e irrimediabilmente perduta, tanto bella perché non si potrà mai più tornare indietro riavvolgendo il nastro (magari al tempo dei VHS, proprio come nel video di Edera). Con gli And So Your Life Is Ruined si fa un viaggio verso la propria nostalgia del passato prossimo, senza scoraggiarsi troppo per l'ennesima sconfitta. In fondo ci sarà sempre tempo e modo per nuove salite e per nuove rivincite.

Grazie


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