È difficile scegliere quale sia il più bello e il più ricco dei tre “Greatest Hits” della leggendaria band di Freddy Mercury, ma certamente il terzo è quello dove si respira di più la grande epica rock-teatrale della leggendaria band inglese.
Il brano iniziale, The Show Must Go On cantata da Elton John al teatro nazionale di Chaillot a Parigi ti trasmette una carica e un’energia impressionante, soprattutto grazie agli assoli finali di Roger Taylor e Brian May, pura scarica adrenalinica rock’n’roll.
Memorabile il duetto con David Bowie di Under Pressure dove spicca senza dubbio, oltre alle due voci, il giro di basso di John Deacon e la cover di Somebody to Love cantata da George Micheal durante il tributo a Freddy Mercury a Wembley.
Si spazia tra tutti i generi: il duetto lirico con Montserrat Caballé in Barcelona, il rock duro e metallico di Princess of the Universe, colonna sonora del film Highlander, al ritmo sfrenato di Living on My Own allo stile anni ’50 di The Great Pretender.
No One but You è l’omaggio di Brian May e soci alla morte di Lady Diana e, naturalmente, al loro leader ma la ballata in assoluto più struggente è These Are the Days of Our Lives, indimenticabile per la chiusura dove Freddie smette di cantare, guarda in basso e si lascia scivolare dolcemente dalla bocca le parole I Still Love You dalla quale per altro è stato anche tratto l’ultimo video del gruppo.
Una raccolta ricca, che alterna momenti e sensazioni uniche e diverse fra loro, la cui unica pecca è la cover rap di Another One Bites the Dust realizzata da Wyclef Jean, a mio parere una squallida versione di uno dei più grandi successi dei Queen.
Imperdibile.