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Tutti quei tuoi particolari Primavera Sound

come è andata davvero al Primavera Festival ve lo diciamo noi

Arrivare con un articolo postumo – lì dove il web ne è stato inondato e indorato sia durante, che prima, che subito dopo, è sempre una cosa da pazzi sostengono i più.
Invece per noi è normale. Bisogna decantare, raccontare tutto più volte, fare il punto della situazione, ma sopratutto sviluppare il rullino.

Al Primavera Sound quest’anno  abbiamo inviato come un Messia chi ha uno sguardo attento, furbo, ma sopratutto dedito ai particolari. Non avevamo dubbi nella sua riuscita. Vi lasciamo nelle sue mani, anzi, tra i suoi sguardi e suoi scatti.

Photography ©LauraDoardo all rights reserved

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LD
: «I posti più strategici sono quelli dove puoi appoggiarti o sederti. Loro sono state le più furbe di tutti. Voto 12»

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LD: «Ci sono anche persone che ai festival un po’ non vedono l’ora finisca la giornata; e pure il vento. Voto 9 (+ pat pat sulla spalla)»

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LD: «Fortunato e attrezzato di una fortuna che capirà tra qualche anno. Voto 15 (ai genitori)»

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LD: «Va tutto bene e va proprio bene così. Qui, prima di Robyn. Voto 7»

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LD: «Siesta 1. Voto 8»

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LD: «Siesta 2. Voto 9»

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LD: «Ho fatto un selfie con queste due ragazze prima di ascoltare Kurt Vile. Voto 7»

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LD: «In fila ai controlli e tatuarsi un bel WTF. Voto 15»

Grazie


Per 15 anni Paper Street è stata una rivista on-line di informazione culturale che ha seguito con i suoi accreditati i principali festival europei di cinema e musica: decine di collaboratori hanno scritto da tutta la penisola dando vita ad un archivio composto da centinaia di articoli, articoli che restano a disposizione di voi lettori che siete stati un numero incalcolabile nonché il motivo per cui, per tanto tempo, abbiamo scritto con passione per questo progetto editoriale che ci ha riempiti di soddisfazioni.

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