Parole (terza parte)
Mezzanotte sulle tue spalle
e ancora i brividi nella schiena
di una settimana volata via
fra un tramonto sul golfo di Trieste
e le sfrecciate notturne alla ricerca della Metelkova street.
Riesco ancora a ritrovare i profumi di certi sorrisi
avvolti nel chiaro mantello di luna piena.
E in bocca il sapore della crema chantilli
servita in un bicchiere di vetro
intelligentemente accompagnata da gustosi biscotti caserecci.
Il golfo triestino racconta la storia di un amore incompreso,
di baci
e di sangue colante
mentre veniva tatuato un polinesiano che sapeva d’estate.
Lei che vive solitaria inebria i miei occhi
infernali
e prendendo la sua mano sotto il cuscino
intingo la succosa passione lungo il suo ombellico.
E la vita scorre nelle vene;
l’energia esplode in riva al mare
con le stelle e una virgola celeste.
Ma Trieste pompa il basso dell’ironia,
Lubiana accende diatribe esistenziali.
David circola freneticamente
azzannando un z-rakcy al calar della sera.
E un assolo stonato rompe il silenzio
sul prato verde dei timidi sentimenti.
Direi che i tuoi sorrisi accendono un barlume di speranza
in questa fredda notte d’inverno,
e tutto si colora d’azzurro,
tutta la natura si riempie di promontori e di castelli
ai piedi dell’Adriatico.
Ma che ne sanno i pesci d’acqua dolce
del nostro folle amore?
Che ne sa la gente
delle tue manie notturne?
Il vento che cavalca i nostri sogni
soffia ancora sul cuscino di mezzanotte
e nemmeno lo specchio dei peccati
potrà spegnere il nostro idillio.
Nemmeno di notte
quando Dio ci afferra le caviglie
per condurci tra le braccia dell’infinito.
Finalmente a Trieste piove pace e armonia
che sposano incontrastate il mio ego così agitato.
Trieste la mia scossa.
Trieste la Tenda Rossa;
portami via