Paper’s Digest #2. Aprile-Giugno 2016
“Ma insomma, cosa c’è di interessante in giro?” Ecco il nostro tentativo di offrire una risposta. Certo, è una risposta quanto mai parziale, soggettiva, incompleta, ma vista l’ingenza della proposta uno sguardo panoramico, crediamo, può essere utile. Perché al di là di ogni distensione critica, quella domanda poi ricorre ogni volta, e forse qualche indicazione si può provare a offrirla.
La nostra risposta è una mappa immaginaria, da consultare in tutta libertà senza l’urgenza di arrivare a una meta.
Ogni tre mesi selezioneremo gli spettacoli attualmente in scena che a nostro avviso meritano particolare attenzione. Non necessariamente i “migliori”, né unicamente le ultime produzioni: semplicemente gli spettacoli, tra tutti quelli visti nonché recensiti nel trimestre, che personalmente ci sentiamo di segnalare a tutti agli spettatori, agli operatori, ai direttori artistici, ai colleghi della stampa, alle giurie dei premi; insomma, a tutti coloro che giustamente non hanno modo né tempo di seguirci con assiduità, ma che magari vorrebbero avere uno sguardo d’insieme della nostra attività e della nostra percezione della situazione teatrale attuale.
Consiglio: clicca sul titolo dello spettacolo per saperne di più.
Amore Scimone/Sframeli
Teatro Elfo Puccini, Milano 8 maggio 2016
Scimone e Sframeli dimostrano che non c’è bisogno di storie disperate per portare a teatro temi universali come la morte, l’eros, la vecchiaia. In Amore trionfa l’uso raffinato dell’ironia, un’ironia delicata che ha il candore della schiettezza senile. Nel segno dell’umana fragilità accettata assurdo e normalità si fondono genuinamente tra di loro. Ed ecco che allora tutto può accadere. (Giulio Sonno)
Amore e resti umani Giacomo Bisordi/Brad Fraser
Teatro dell’Orologio, Roma 17 maggio 2016
Amore e resti umani è soprattutto la regia perturbante e incisiva di Giacomo Bisordi una detonazione feroce che sembra quasi esplodere davanti al pubblico grazie alla prova brillante di un gruppo di attori che danno vita ardente ed estenuante a una famiglia di amici allo sbando, alla ricerca dell’amore e di se stessi. Amore che la scrittura corrosiva di Brad Fraser viviseziona nelle sue sfaccettature più irrazionali, scomode e controverse, esplorandone così la sua natura intrinsecamente oscura ma anche redimente. (Sarah Curati)
Cantami Orfeo Teatro del Lemming
Monkey Mood, Roma 15 maggio 2016
Cantami Orfeo non è uno spettacolo ma un percorso esperienziale che riesce a creare un rapporto intimo e sorprendente con il pubblico: non uno spettatore convenzionale ma partecipante coinvolto il quale, attraverso il racconto di Orfeo mutuato a partire dalle Metamorfosi di Ovidio ripercorre la sua personale discesa nell’Ade alla ricerca di ciò che è perduto. Un percorso raffinato e suggestivo che permette di accedere a una dimensione fortemente rituale e catartica del teatro in cui l’uomo è riconciliato con la sua essenza più antica e originaria. (Sarah Curati)
Dittico sull’essere umano Archivio Zeta
Cantiere Florida/Limonaia di Villa Strozzi, Firenze 27 e 29 aprile 2016
Quanto fa 1+1? Dittico sull’essere umano di Archivio Zeta indaga gli addendi, disseziona l’operazione, distanzia le validità logiche e non per inseguire la correttezza formale ma per non continuare ad abdicare al ragionamento. È un invito che ci riguarda: l’1 siamo noi e alla fine scopriamo anche di essere il resto che non dovremmo essere. (Manuela Margagliotta)
Enduring freedom Imre Thormann
Akropolis_Testimonianze Ricerca Azioni, Villa Rossi Martini, Genova 16 aprile 2016
Con l’ineffabilità del Butoh, Imre Thormann conferma che un vuoto vero concede lo spazio allo spetteatore della compartecipazione: lo sguardo muta in immedesimazione, l’immedesimazione in sentimento, inutile “capire” cosa accada in scena, attore e spettatore diventano i due momenti di un unico respiro. (Giulio Sonno)
Io mia moglie e il miracolo Gianni Vastarella/Punta Corsara
Teatro India, Roma – 16 aprile 2016
Sono giorni di rincorsa all’opinione: Brexit, migranti, futuro della Comunità Europea, elezioni comunali, Europei di calcio. Eppure l’affanno non porta all’approfondimento delle questioni; non c’è studio né cautela nel sentenziare, siamo mostri che fagocitano vite, morti e miracoli, per poi digerire tutto con un post che si risolve in un rutto d’opinione. Gianni Vastarella costringe a specchiarsi nell’universo dei freak della comunicazione: Io mia moglie e il miracolo di Punta Corsara è certamente teatro della rappresentazione della realtà distorta solo in apparenza che diventa atto d’accusa sferzante. Già vincitore del festival I Teatri del Sacro 2015, lo spettacolo funziona tanto per coerenza poetica quanto per l’estetica della rappresentazione. (Adriano Sgobba)
Magda e lo spavento Renzo Martinelli/Teatro i
Teatro India, Roma 19 Aprile 2016
Renzo Martinelli costruisce un macabro passo a due tra Hitler (Dapcevic) e Magda Goebbels (Fracassi). Il terzo capitolo della trilogia dello spavento ha luogo nel bunker del Führer, una grotta ancestrale dove prendono vita fiabe distorte dall’incombente figura della morte. È il presagio della fine, il momento della caduta del Terzo Reich, degli infanticidi e dei sucidi. Un viaggio straniante nell’orrore e nella mente del Male, studiato come una composizione scenica orchestrata dai cartooneggianti suoni dal vivo e dai gesti degli attori. (Elena Cirioni)
Moltiplicatore Alberto Baraghini
Carrozzerie n.o.t, Roma 19 giugno 2016
Moltiplicatore è una creatura anomala, inclassificabile e in fieri che si distingue già per l’originalità delle sue premesse: tre monologhi concepiti da tre coppie di autori-registi in cui il macro-concetto d’identità è sviluppato a partire da zone inaspettate, generando un intersecarsi di diversi sguardi, prospettive e contrasti tutti conviventi nella performance di Baraghini. Un’interpretazione altresì da segnalare per la capacità dell’attore di unire una naturalezza empatica nell’approccio con il pubblico a un efficace controllo del movimento. (Sarah Curati)
Il posto Deflorian/Tagliarini
Casa Boschi Di Stefano, Milano 17 maggio 2016
Si lamenta troppo spesso una flessione qualitativa nel panorama teatrale nostrano. Forse è vero, ma guai a fare di tutta l’erba un fascio. Deflorian/Tagliarini non sono soltanto una felice eccezione, sono una realtà indipendente, felicemente altra e oltre, sono un teatro vivo, vivissimo, delicato, sofisticato eppure immediato a chiunque. Perfino una breve performance da camera come Il posto riesce a trasformarsi in una piccola rivoluzione del rapporto rappresentazione-spazio-spettatore: ritorniamo tutti “noi”, riscopriamo il gusto dell’incontro improvviso, del dono reciproco della fiducia incondizionata. (Giulio Sonno)
Richard III Thomas Ostermeier
Schaubühne, Berlino – 1 maggio 2016
Si può produrre pop di qualità? A giudicare dal Riccardo III ideato e portato in scena dal direttore dello Schaubühne di Berlino, Thomas Ostermeier, la risposta è decisamente sì. A ricordarci, in fondo, che Shakespeare stesso era pop allora e lo è tuttora. Perché essere pop non è certo un demerito. Il teatro è anche coinvolgente divertimento. (Giulio Sonno)
Santo Genet Armando Punzo/Compagnia della Fortezza
Il Giardino Ritrovato, Palazzo Venezia, Roma 28 giugno 2016
Per il lavoro rigoroso e quotidiano che Armando Punzo svolge da più di vent’anni con gli attori-detenuti del carcere di Volterra: una ricerca che non è né sociale né terapeutica ma prettamente teatrale, quindi umana. Santo Genet è infatti una grande festa del Teatro – barocca, eccentrica e dai colori sgargianti- che celebra l’opera di Genet in modo emozionante, turbante e suggestivo. (Sarah Curati)
Trattato di Economia Roberto Castello & Andrea Cosentino
Teatri di Cofine, Il Funaro, Pistoia 15 giugno 2016
Che valore ha la nostra vita e a che prezzo la stiamo barattando? Forse a quello pattuito da neo-tavole della legge finanziaria e globale? Ora siamo pure in tema di Brexit, verrebbe da dire, ma in verità e proprio questo ora a restare sul palco dopo la ventata pazza, fresca, ironica e assurda di un coreocabaret confusionale liberatorio e post neo-liberale. Un ora rispetto a quale prima e a quale dopo? Basta un avverbio di tempo per far scatenare un bel temporale estivo. (Manuela Margagliotta)
L’ultima volta che mi sono suicidato Claudio Morici
Inventaria, Teatro dell’Orologio, Roma 10 maggio 2016
Claudio Morici è uno scrittore che ha deciso di fare dei reading dei suoi romanzi per raccontare di se stesso e delle mancanze della nostra società. Utile per farsi una sana risata e godersi un ingegnoso uso delle parole, un gioco di sostituzioni temporali e linguistici, fatto con il giusto garbo del bravo narratore e con la tecnica del cabarettista di talento. Doti che raramente si vedono a teatro. (Elena Cirioni)
Paper’s Digest #1. Gennaio-Marzo 2016
Questa non è una classifica. Dicembre 2015