Paper Street ha intervistato i Femme Fatale ovvero Michele Puleio (voce e basso) Rosario Russo (chitarra e voce) Davide Buzzi (chitarra) e Nicholas Altea (batteria).
I loro spazi on-line sono:
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Sta per uscire il vostro primo Ep intitolato “Fading Night Sounds” c’è un tema o un’idea che funge da collante nelle vostre sei canzoni?
Nicholas
Le canzoni, per quanto alcune siano abbastanza eterogenee fra di loro come sonorità, trattano tutte momenti della giornata che volontariamente o no influenzano lo stato d’animo, le scelte e le azioni; siamo un po' meteoropatici.
Michele
La maggior parte delle nostre canzoni parlano di donne (ovviamente!), di esperienze passate…alla fine siamo dei sentimentaloni! Alcune canzoni sottolineano soprattutto la paura di perdere una donna o il periodo successivo alla perdita…gradita o no che sia.
Rosario
Musicalmente FNS è derivato da ciò che abbiamo ascoltato negli ultimi due anni e mezzo in ambito indie: dai suoni newyorkesi a quelli british, passando per i nostri amatissimi brit pop e college rock.
Parlando invece dei testi, più volte mi sono accorto che ad un primo approccio questi possono sembrare molto pessimistici, di rinuncia: ma in realtà non è proprio nel momento in cui rinunciamo a qualcosa o qualcuno, che sembra importante ma non lo è, che ci apriamo verso qualcosa di nuovo, magari migliore?
Naturalmente, tale convincimento è molto difficile da ottenere, e spesso scriverne mi ha aiutato!
Davide
A dire il vero le nostre canzoni sono tutte abbastanza diverse fra loro, non penso ci sia un vero e proprio “collante”…derivano tutte e sei da periodi diversi delle nostre vite, non sono state scritte originariamente per far parte di un ep.
Going Nowhere Fast, traccia molto incisiva che apre l’ep, si chiude con le parole «perché non rallenti e ricordi quando eri giovane?»…parla anche di club, di immortalità («non lo sai che non sei immortale?»): pare dedicata ad una rock star…vi ha ispirato una figura in particolare o sono fuori strada?
Rosario
In realtà ho sempre dato un’interpretazione diversa a questo pezzo poiché per me rappresenta più una critica a quell’atteggiamento tipico di alcuni giovani e non solo, cioè l’obbligo a divertirsi, a sballarsi, a fare tardissimo, perché sennò non è vera festa. Un voglia, non reale, di fare, dire, andare velocemente, ma dove? Da nessuna parte, in realtà.
Anche la tua versione però mi sembra estremamente interessante, non ci avevo mai pensato: messa così, potrebbe sembrare un pezzo degno della OST di Velvet Goldmine!
Davide
La canzone è partita con una vena autobiografica per poi spostarsi sulla vita in generale. Molte volte facciamo delle cose di cui poi ci tocca pentirci perchè ci accorgiamo di non essere veramente “immortali”, anche se crediamo di esserlo.
Michele
innanzitutto l’ha scritta Buzzi quindi penso che fosse sotto l’effetto di qualche stupefacente in quel momento! Quindi potrebbe ispirarsi anche a Topo Gigio! Credo che il messaggio di questa canzone sia che non bisogna mai dimenticarsi che dentro di sé si è sempre un po’ giovani, non è detto che diventare adulti significhi annullare la giovinezza, cambiare completamente registro…crescere fa parte del gioco, e diventare grandi non significa che non ci si possa più divertire come prima.
Nicholas
Il testo di Going Nowhere Fast lo ha scritto Dave, probabilmente qualche sera tarda, magari un po’ alticcio, deve aver preso la chitarra ed essersi messo scrivere, come fa il più delle volte! Secondo me non è prettamente riferito ad un rock star ma comunque rende bene l’idea della velocità, del non fermarsi mai a pensare, cosa che ogni tanto si dimentica ed invece sarebbe il caso di fare per vedere a che punto si è arrivati e dove si vuole andare per capire meglio i propri obiettivi nella vita, nel lavoro e negli affetti.
Io sento le vostre canzoni (in particolar modo Sunset) e mi viene in mente, come chiaro riferimento, Alex Turner e le sue “scimmie artiche”…che ne dite?
Michele
Beh Alex Turner e soci sono fra i nostri primi gruppi d’ispirazione, senza dubbio, quindi direi che questa canzone, essendo uno dei nostri primi pezzi, ha in sé molto di loro.
Nicholas
Beh essendoci conosciuti al concerto degli Arctic Monkeys al Traffic 2007 ci siamo un po' affezionati e magari qualche primissimo pezzo poteva ricordare quei suoni ma a dire il vero poi ognuno di noi parte da ascolti differenti e penso che questo sia un vantaggio. C'è chi è partito dal rock psichedelico come Dave, Rox apprezza molto l'indie pop americano e non disdegna l’elettronica, Mick invece il punk rock californiano e io ho iniziato ascoltando punk, hardcore e brit pop; ma alla fine abbiamo moltissimi gruppi in comune che apprezziamo.
Sunset forse è l’unica che per via del suono delle chitarre e per l’andamento può alla lontana ricordare i primissimi Arctic Monkeys, naturalmente con le dovute proporzioni.
Rosario
Gli Arctic mi piacciono molto, inoltre è ad un loro concerto a Torino che ho conosciuto Nick: direi che ci può sicuramente stare come riferimento. Personalmente però, ho sempre tenuto più conto di gente come Idlewild, Strokes, Death Cab for Cutie o Weezer.
Davide
Direi che sono una parte consistente delle nostre influenze musicali.
Chi viene a vedervi live che spettacolo si troverà dinanzi?
Davide
Uno spettacolo che, anche se ogni tanto mostra qualche stecca, migliora di volta in volta, energico e divertente, creato da quattro ragazzi che amano divertirsi e far divertire con la loro musica.
Nicholas
Tre mori e un biondo, al contrario dei May Be Better che sono tre biondi (tinti) e un moro; un giorno faremo cambio e ci sfideremo biondi contro mori e vincerà chi berrà di più.
Rosario
Noi e i nostri pezzi, suonati con tutto il nostro impegno: altro davvero non saprei dirti, preferisco che sia chi ascolta a giudicare, ed eventualmente consigliare o criticare.
Credo inoltre che per comprendere a pieno l’universo F.F. siano molto importanti gli acustici e i djsets, anche se questi avvengono, giustamente, molto più raramente dei live ufficiali.
Michele
…sicuramente siamo ancora “acerbi” per quanto riguarda l’esibizione live. Nel senso: ci piace molto suonare dal vivo però ovviamente siamo sempre attentissimi al fatto di andare a tempo, di non sbagliare questo o quel passaggio, di non stonare quindi sicuramente noi cerchiamo di dare al pubblico una musica eseguita al meglio prima di tutto, a scapito magari di una maggior disinvoltura sul palco a cui stiamo in ogni caso lavorando! Fortunatamente ci aiuta il fatto che siamo belli da morire…
Cosa ne pensate di X-factor? In cambio di una notorietà nazionale accetereste di plasmare la vostra musica in base alle necessità di un programma televisivo e del suo pubblico?
Michele
Se suonassimo per la notorietà credo che avremmo optato per un altro genere di musica…quindi la risposta è no, assolutamente no. Noi facciamo la musica che più ci piace sperando che sia gradita anche al pubblico…che poi questo sia composto da 5 o da 500 persone noi suoniamo la “nostra” musica. Per un panino e una birra.
Nicholas
Per prima cosa ci farebbero cantare in italiano e onestamente non mi farebbe impazzire l’idea, secondariamente vorrei suonare quello che mi piace e se con l’andar degli anni ci dovessero essere dei cambiamenti di suoni vorrei che fossimo noi a deciderlo e non esterni per ragioni poco affini alla musica; infine il pubblico di X- Factor non mi sembra un pubblico che abbia una gran cultura musicale.
Rosario
Francamente non so bene che dirti di tali programmi in sé, non li ho mai seguiti molto.
Ci parteciperei? Mah, secondo me non siamo proprio i tipi adatti, e sicuramente io finirei per litigare con Mara Maionchi, per cui direi di no. Un altro motivo per cui non andrei mai ad un reality o simili? Sono sicuro che mi farebbero l’imitazione su un qualche Mai dire e mia madre si vergognerebbe parecchio
Davide
Purtroppo si è scoperto che il format del Grande Fratello è applicabile anche alla musica! A parte gli scherzi quelli sono programmi dove ci sono dei veri talenti che per soldi, fama o altri motivi hanno deciso di lasciarsi plasmare dal mondo televisivo. Io credo che se facessi mai una cosa del genere non mi sentirei bene con me stesso, sarebbe come far passare per proprie cose che non lo sono.
L’uomo prevedibile remixerà uno dei vostri nuovi brani? Personalmente il remix di You Are the One mi era garbato molto: un po’ tamarro ma molto cool…
Rosario
Il lavoro di A. su You Are the One fu musicalmente e tecnicamente perfetto, e in molti si sono complimentati per tale risultato. Ci fu solo secondo me, un piccolo errore di tipo filologico: più che un remix, a me sembra un bellissimo pezzo originale con nostri brevi campionamenti vocali. Detto questo, sarei molto felice di lavorare di nuovo col Prevedibile: stavolta però vorrei prima discuterne un po’ per imbastire leggerissime linee di orientamento generale.
Davide
Bisogna vedere se ne avrà voglia!
Michele
Beh ma noi siamo tamarri! Poi l’Uomo Prevedibile è il più tamarro di tutti! Cmq se volesse fare il remix di un altro dei nostri pezzi ne saremmo senza dubbio onorati.
Nicholas
Il primo era decisamente tamarro come lui. Ultimamente non era proprio in forma, ma chi lo sa vedremo, qualcosa faremo.
I programmi dei Femme Fatale per l’anno appena cominciato?
Nicholas
Prima di tutto far uscire questo nostro primo Ep e far sì che più gente lo ascolti, nel frattempo suonare il più possibile e uscire dalla provincia facendosi conoscere partecipando anche a vari contest per band emergenti ed ultimo, non per importanza, migliorarsi sempre e scrivere nuovi pezzi.
Michele
Innanzitutto l’uscita dell’ep, contenente 6 pezzi, che avverrà (speriamo) per febbraio, nel frattempo ci stiamo iscrivendo a numerosi contest sperando di poter far ascoltare la nostra musica a più gente possibile, e poi…suonare, suonare e suonare!
Davide
Suonare in giro il più possibile, migliorare sotto il profilo tecnico e fare ingrassare Nicholas di almeno 10 kg!
Rosario
Spero che Fading Night Sounds venga ascoltato da più gente possibile, magari con gusti musicali, caratteristiche e provenienza diversa! Mi interessa sempre, ad esempio, avere pareri da persone che normalmente non ascoltano il nostro genere: vuol dire che il nostro operato è uscito dai nostri soliti giri, si è reso autonomo; basicamente è questo il motivo per cui sostengo l’estrema importanza della Rete per la diffusione musicale! Naturalmente poi, speriamo di suonare live il più possibile, soprattutto di uscire dalla nostra provincia: ecco, se ci scappasse qualche data in Europa, davvero non potrei chiedere di più!
[Si ringrazia Luca Robotti per la collaborazione all’intervista]