Occhio alla TV! La settimana televisiva su Paper Street (Quattordicesima Puntata)
Nella scorsa puntata di Occhio alla Tv le lancette si erano fermate pressoché all’ora di pranzo. Volendo continuare l’analisi del palinsesto numero 7 del telecomando, dobbiamo rilevare che nonostante la rete sia fortemente votata al giornalismo e all’attualità, gli spazi di leggerezza non mancano.
I Menù di Benedetta, programma che ha cambiato più collocazioni orarie nella storia della tv, offre la possibilità di comprendere come si cucina o anche come “non” si cucina e lancia un guanto di sfida a colei che fino all’avvento della Sig.ra Caressa era considerata la regina dei fornelli italiani, Antonella Clerici. La Parodi cucina ogni giorno le ricette di un personaggio, ospite nella sua casa.
A giudicare dagli ascolti, non pare che il pubblico di La7 in ogni caso prediliga le tagliatelle di nonna Pina rispetto alle inchieste impegnate di Piazza pulita. Chi ha da intendere intenda.
Peggiore sorte è toccata alla sorella maggiore di casa Parodi, che dal Tg5 approdò un anno fa verso i lidi di La7. Con Cristina Parodi live, la giornalista piemontese ha preteso e tentato di imporsi nella slot più difficile della tv italiana. Il pomeriggio. Le corazzate storiche dei pomeriggi casalinghi del nostro paese l’hanno divorata, tra sentenze e giudici in stile forum di Verdetto finale (ore 14 su Rai1), coppie di ultrasettantenni che amoreggianoUomini e donne (Canale5) ed interminabili ore di cronaca nera, dettagli pruriginosi, inchieste poco credibili, per passare magari come se nulla fosse, dopo pochi secondi, a commentare le ultime vicenda amorose di Vieri. (Pomeriggio 5 , La vita in diretta).
Risultato? Cristina Parodi live non c’è più, ha dovuto arrendersi. L’eleganza della sua conduzione, lo stile del suo programma, il tentativo di emanciparsi dalla banalità e della volgarità evidentemente non contano.
Vogliamo parlare di un altra anomalia? Proseguendo dal pomeriggio al preserale, un altro programma che brillava indubbiamente per originalità, scrittura televisiva, ironia era G-day. Geppi Cucciari tra un battuta e l’altra con suoi ospiti, commentava con sarcasmo e leggerezza la giornata politica, lanciando frecciatine a destra e sinistra. Confezionava, grazie ad un valido team di autori, attraverso date e avvenimenti la cosiddetta “giornata perfetta” dell’ospite che sedeva sulla poltroncina rossa di un indefinibile scenografia. Intelligenza comica, satira ed ironia erano i protagonisti di questo laboratorio televisivo. Risultato? Come avrete capito dal tempo verbale utilizzato, ovvero il passato, Il G-day non c’è più, ha dovuto soccombere. Le ghigliottine di Carlo conti (Eredità Rai1), e il microcosmo di fenomeni da baraccone di “Avanti un altro” (Canale5) condotta da Paolo Bonolis hanno avuto la meglio.
Nella terza puntata di Occhio alla tv daremo spazio al primetime de La7 con tutte le ultime novità del suo palinsesto. Concludendo questa analisi del pomeriggio tv, possiamo affermare con chiarezza che: lamentarsi della cattiva tv è lo sport più praticato, ma lo sforzo di tenere accesa quella buona forse andrebbe fatto.