Non ho nessun interesse a recensire Noel Gallagher in modo tradizionale, c’è chi lo farà meglio e più accuratamente di me. Voglio solo presentare un confuso, polposo e accattivante insieme di emozioni e pensieri sul nuovo album del maggiore dei fratelli Gallagher, il suo primo lavoro solista. L’unico fine di tutto ciò è incuriosire il lettore a scaricare, ascoltare, rubare questo album e lasciare che la musica faccia quello che solo lei sa fare.
Ecco qua, quindi: sento corposi andamenti “Sgt. Pepperiani”, momenti di grandezza e persino di esagerazione. Non ho pensato nemmeno una volta dov’è la voce di Liam Gallagher?. Non ho pensato nemmeno una volta che cazzo, questa è la prima volta che senti Noel cantare tutte queste canzoni tutte di fila in un album. Sento una batteria il cui andamento ha ormai segnato profondamente il suono prodotto da quest’uomo. Sento puzza di Oasis, ma solo in distanza.
Sento musica di classe, qualche mezzo capolavoro e qualche occasione mancata. Sento un uomo di quarant’anni passati che non cerca di fare il ventenne. Sento un’eleganza che non ci si inventa, ma con la quale ci si nasce. E come accaduto con molte delle canzoni più belle scritte da Noel Gallagher nella sua carriera, ti sembra che alcune di queste nuove canzoni sembrano già dei classici, ti sembra che siano qui da sempre.
Sento e risento, tante volte. Sento che il percorso è quello giusto. Sento suoni ottimi e chitarre perfette. Chiudo gli occhi e guai a riaprirli. Sento che forse gli Oasis non torneranno più e forse meno male, perché è finita nel momento giusto, prima che rompessero i coglioni. Noel Gallagher è un Re, Noel Gallagher è Noel Gallagher… ma sento anche un paio di uscite a vuoto, lo devo ammettere. Però il pezzo sottotono ci sta, è naturale.
Se dovessi dare un voto, come nelle recensioni tradizionali, questo album sarebbe da 7,5… il tempo potrebbe regalargli mezzo voto in più, se fra 10 anni ascolterò questi pezzi con lo stesso amore con cui l’ho fatto in questi giorni. Il vento porta via le oasi e le loro acque ormai stagnanti per far volare la sabbia della musica in nuovi lidi, ancora da scoprire del tutto. Ci posso scommettere ogni cosa, Noel Gallagher è una divinità della musica. Sento e risento e ri-risento e ri-ri-ri-risento.