Naives (1)

N-A-I-V-E-S – N-A-I-V-E-S

Perché il disco d'esordio del duo londinese passerà inosservato

Avete presente quando, mezzi addormentati, mezzi svegli, comunque già stanchi, al mattino cercate di indovinare il colore del cielo, la presenza delle nubi e la temperatura esterna semplicemente occhieggiando dal buchetto delle vostre, scassatissime, tapparelle?

Ecco, alle volte ci indovinate, ed uscite perfettamente vestiti per affrontare il clima circostante.

Altre volte, il più delle volte, sbagliate: mettete la camicia color tortora che vi piace tanto, poi fuori il clima è sub-sahariano e siete costretti, sudando a tutto spiano, a cambiare nuance di colore peggio che un grafico di un’agenzia di cosmetici.

A questo viene da pensare ascoltando l’omonimo disco d’esordio dei N-a-i-v-e-s, uscito per la label londinese La Peau, ovvero ad un disco che sarebbe stato perfetto (forse) in un altro momento. Già perché alla stregua di un paio di skinny jeans che vi lasciano scoperte le caviglie, l’album dei N-a-i-v-e-s non è che s’accompagni così tanto a quest’inverno gelido del nostro scontento.

Naives

Prendiamo la terza canzone, Fashion Pineapple, un gioiellino synth-pop pieno di bassi profondi, effettacci&effettini, coretti e groove il giusto: sarebbe stato perfetto a fine maggio, magari inizio giugno, ed invece è uscito il 27 gennaio 2017, in mezzo a commemorazioni, arie gelide che ti salgono fino al cuore e le giornate, ancora per un paio di mesi almeno, troppo brevi. Eppure il duo londinese si sforza di sciogliere il ghiaccio dei nostri piedi destinati a ballare, con la freschezza di Trampoline, la quinta traccia, che genera sì un po’ di calore, ma troppo debole per poter sconfiggere tutta la potenza di questo, fottuto, lunghissimo, forse eterno inverno.

I N-a-i-v-e-s insomma mettono in piedi una bella festa in piscina, piena di colori, paillette e gente in costume ma, non essendo questa la stagione (almeno in un ottica da emisfero boreale), l’effetto è un po’ scostante, deboluccio e non perfettamente centrato. Tralasciando No Way, l’episodio meno convincente dell’intero lotto, l’album d’esordio dei N-a-i-v-e-s si lascia ascoltare certo, ma non lascia questa gran traccia, quel solco profondo, quel denso segnale che le estati più belle della nostra vita hanno rilasciato in noi. Non tanto perché l’estate sia bella, ma solo perché è calda. E se la musica è anche ritmo, movimento e divertimento, un buon per modo per capire se valga o meno, è quanto e se ci scaldi, no?

Forse non sai che:
/handlogic: un EP pazzesco, di Mattia Nesto
White Lies: il passato si scontra con un presente mai così tanto anni ’80, di Emiliano Sportelli
Marabou: un particolare tipo di cicogna catanese, di Mattia Nesto

Grazie


Per 15 anni Paper Street è stata una rivista on-line di informazione culturale che ha seguito con i suoi accreditati i principali festival europei di cinema e musica: decine di collaboratori hanno scritto da tutta la penisola dando vita ad un archivio composto da centinaia di articoli, articoli che restano a disposizione di voi lettori che siete stati un numero incalcolabile nonché il motivo per cui, per tanto tempo, abbiamo scritto con passione per questo progetto editoriale che ci ha riempiti di soddisfazioni.

This will close in 30 seconds