Mosquito – Yeah Yeah Yeahs
Luca: “Mi dispiace ma la risposta è “No No No” miei cari Yeah Yeah Yeahs. Quando metto le cuffie e mi immergo nel vostro mondo quello di cui ho bisogno è una carica sexy e devastante, un movimento sinuoso che scorre veloce come un fulmine dentro di me, che mi attraversa completamente e mi lascia senza fiato. Quando metto le cuffie e mi immergo nel vostro mondo tutto quello che voglio è non uscirne mai più. Ora però mi chiedo: dov’è finito il vostro mondo?”
YYY: “Luca noi capiamo il tuo punto di vista ma non possiamo ripeterci, è giusto sperimentare e creare qualcosa di nuovo. Rinnovare il proprio sound è vitale per una band e noi con questo disco abbiamo cercato nuove sonorità e abbiamo sperimentato parecchio.”
Luca: “Avete ragione e concordo con voi. Non sopporto le band che una volta trovata la formula vincente la ripetono fino alla morte. Penso sia l’atteggiamento più assurdo che si possa avere a tal punto che chiunque lavori in questo modo non dovrebbe più essere chiamato artista ma imprenditore; gestire te stesso come una macchina da soldi invece che come un creatore di sogni è disgustoso. Voi non rientrate assolutamente in questa categoria, avete sperimentato, è vero, ma se devo essere sincero ho trovato il vostro album noioso, poco incisivo e fiacco.”
YYY: “Wow, non ci aspettavamo un giudizio simile da parte tua.”
Luca: “Troppo cattivo? Dai ragazzi, è importante accettare le critiche perché aiutano a crescere. Il fatto è che non ricordo nemmeno una delle canzoni del vostro disco. Quando non ti ricordi nemmeno un ritornello, un riff, un passaggio… beh, allora vuol dire che c’è qualcosa che non quadra.”
YYY: “Non puoi basare il tuo giudizio solo sull’orecchiabilità delle canzoni però. In questo album noi abbiamo cercato nuovi percorsi, nuove vie. Sentivamo l’esigenza di evolverci come gruppo e come musicisti.”
Luca: “Ok, vi faccio alcuni esempi così ci capiamo: quando vi sento andare il brodo di giuggiole per aver messo il suono di una bottiglia di birra in un pezzo, quando vi vedo felici del fatto che ci sia il rumore della metro in un altro, io non posso fare altro che pensare che sia tutto fatto in maniera forzata. Penso che la vera sperimentazione sia un’altra cosa anche perché poi sento pezzi come Area 52 che poteva benissimo stare nel vostro primo album per cui mi chiedo dove sia l’evoluzione della band. Evolversi non vuol dire fare le solite canzoni di sempre e poi aggiungerci qualche strumento un po’ diverso che crei suoni più naif.”
YYY: “Quindi tu non consiglieresti questo disco?”
Luca: “Lo consiglio eccome. Bisogna ascoltare tutto quanto, se non piace a me non significa che non piacerà a nessuno anche perché stiamo parlando di un disco molto ben registrato con ottimi suoni e una prestazione vocale da parte di Karen O davvero eccezionale. Poi se devo essere sincero una canzone carina c’è ed è Always. Il fatto è che forse la mia aspettativa era troppo alta e magari col passare del tempo troverò qualcosa di buono in questo album. Sono sicuro ci sia qualcosa di buono ora però non riesco a trovarlo. Ascolto le canzoni che scorrono via una dopo l’altra e l’immagine che mi si dipinge in testa è quella di cavalli da corsa coi muscoli tesi e gli zoccoli pronti a incendiare il terreno, che scalpitano davanti ai cancelli della partenza, ma non c’è nessuno che dia il via. Il vostro talento è davvero sconfinato, nei vostri primi tre album ci sono alcune delle canzoni più belle degli ultimi vent’anni quindi mi arrabbio perché vedo davanti a me un potenziale incredibile che però, in questo disco, è rimasto inespresso. Cavalli pronti alla partenza che però non ricevono lo start.”
YYY: “Grazie per aver ascoltato il disco Luca, le tue parole sono sempre molto importanti per noi e ti ringraziamo sia per i complimenti che per le critiche, hanno tutte e due un valore molto importante per noi.”