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Luoghi abbandonati – Maggy Bettolla

Luoghi abbandonati. Tra borghi, castelli e antiche dimore della provincia spezzina (Edizioni Giacché) è il titolo del nuovo libro di Maggy Bettolla, ventisettenne, appassionata esploratrice di luoghi abbandonati da oltre 10 anni e creatrice del sito http://www.desertislocis.com, un volume scritto col patrocinio del network EWMD.
Maggy è un’esperta del settore, da anni censisce i luoghi abbandonati in tutta Italia, che conosce e visita personalmente, e col suo lavoro ha contribuito a rendere note realtà nascoste che sono, in molti casi, autentici monumenti.

Il libro, ricco di documentazione e arricchito con circa duecento fotografie a colori, presenta alcuni tra i più significativi casi di abbandono in tutto il mondo, da Pripyat, la città vicino a Chernobyl, a Famagosta, Cipro, soffermandosi con particolare attenzione sul nostro Paese.
Infatti in Italia il fenomeno dei luoghi abbandonati interessa ben seimila paesi (Istat 2014), tra cui il borgo di Balestrino vicino a Savona, Roscigno nei pressi di Salerno, Brienza Vecchia in Basilicata, Formentera, il paese sommerso dalle acque di Vagli, e molti altri.

E non si tratta soltanto di paesi, ma anche di strutture ospedaliere, ville signorili, luoghi ricchi di fascino ormai abbandonati; a questo proposito, particolarmente suggestive alcune delle immagini contenute nel libro, come quelle di un vecchio mulino aggrappato in una gola vicino a Sorrento, o quelle delle chiese sconsacrate in Emilia Romagna e Piemonte.

La parte più corposa del libro è dedicata alla provincia di La Spezia, come suggerisce il titolo, con 20 schede di luoghi abbandonati collocati soprattutto in Val di Vara, nelle quali l’autrice descrive il cammino e le sue emozioni nel visitare sinistre abitazioni in rovina, che affacciano le loro finestre sdentate su panorami di grande bellezza, i castelli medievali diroccati, avvolti dai rampicanti, ancora di sentinella sui passi e sulle valli a testimoniare l’importanza strategica di quei luoghi, o ancora le dimore gentilizie che si fondono a poco a poco con la natura, scomparendo lentamente nel paesaggio.

Un viaggio anche emozionale per riscoprire le proprie radici, un iter che stimola la curiosità di raggiungere questi borghi abbandonati, questi resti di vite e di storie dimenticate, di scoprire la silenziosa bellezza di questi suggestivi luoghi.

Grazie


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