Come dare torto a un titolo così?
I Likely Lads di Milano sono molto conosciuti, forti di uno zoccolo marmoreo che li segue ovunque, non solo nelle molte date macinate negli anni nella loro città; freschi di ritorno dall'International Pop Overthrow di Liverpool.
Ep di sette pezzi sparati, diretti, senza troppi panegirici. Falling In Love è il miglior pezzo che si potesse mettere come open track, chitarra in apertura e parte la banda, veloce, verso un coro che non potrete tenervi dentro. Tanta energia come in Na na na monosillabo di efficacia disarmante che difficilmente non pronuncerete anche voi.
I riff di chitarra squillanti sono immediati ma curati, con la batteria che non va mai sopra le righe rendendosi funzionale ai riusciti stop and go che accrescono l'effetto sorpresa delle canzoni, accompagnate da un basso sostanzioso e da una voce sempre presente con cori che la rafforzano.
La scrittura dei pezzi è una delle forze che portano a mandarvi velocemente in circolo l'Ep. La tripletta iniziale e completata da Dance che forse è la più riuscita di quelle basate su un mood piuttosto solare e disinibito, che nel power-pop ci sguazza come poche.
Citazione doverosa è per Paul Collins, coverizzato con That’s What Life It’s All About, lui paladino del beat (e dei relativi derivati) con cui hanno avuto anche il piacere di condividere il palco e dal quale traggono influenze varie che si muovo dal power pop, non dimenticando il fronte oltremanica mod di fine '70.
Morning Love è leggermente più rallentata rispetto ai primi tre brani e porta a One Last Chance traccia più introspettiva e venata di malinconia, accompagnata da arpeggi leggeri si conclude con toni rassicuranti esulando piacevolmente dall’atmosfera del disco che si chiude con Shout Your Love dove l’hand-clapping sarebbe il minimo.
Sicuramente avrete anche voi bisogno d’amore, quindi come colonna sonora mettetevi i Likely Lads, il momento giusto per smettere di pensare troppo.