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Linea 77 @ European Recycling Party, Alcatraz (MI)

Nel loro caso si parla dello spettacolo tenutosi all'Alcatraz di Milano lo scorso 23 Novembre. L'occasione è stata la serata gratuita organizzata dal distaccamento italiano dell'European Recycling Platform, collettivo pro-ambiente europeo, per celebrare il riuscito riciclaggio di un milione di tonnellate di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Ad inaugurare il palco, due band milanesi: i Minnie’s, gruppo melodic punk, e gli indie rock Corni Petar. Seguiti, per l’appunto, dai Linea77.

Che dire della loro esibizione? Tecnicamente nulla da obiettare, capaci come sempre. È stato l'effetto complessivo a non convincere. Probabilmente demotivati dal poco entusiasmo dimostrato da un pubblico numericamente misero, i Linea77 hanno offerto un concerto tendenzialmente moscio e poco coinvolgente: tutta l'energia che di solito riempie i loro spettacoli sembrava essere sparita. È improbabile che la band si sia lasciata influenzare dalla gratuità dell'evento: è un aspetto che non li ha mai condizionati. Senza contare le varie e malcelate frecciate lanciate al pubblico. Insomma: era abbastanza palese che fossero contrariati. Ma per quanto sia condivisibile, il dovere di un musicista professionale è cercare di dare sempre il massimo sul palco, indipendentemente da come il pubblico si comporta, e indipendentemente da se si tratta di un concerto a pagamento o no.

E dire che l'inizio era stato decisamente promettente: come primo brano è stato infatti proposto “Inno all'odio”, probabilmente uno dei maggiori successi della band. Una partenza col botto, insomma: e sia sul palco che tra la folla i risultati si stavano vedendo. Ma già dal secondo brano, “Sempre meglio”, l'intensità è andata via via diminuendo. Certo ci sono stati altri momenti particolarmente trascinanti, come durante “Vertigine” e “Il mostro”, però si è trattato di una netta minoranza. Ed è un vero peccato, perché la scaletta era studiata a regola d’arte: nessuno dei brani più celebri è stato dimenticato. Purtroppo però, ascoltarsi una “Evoluzione” molto più lenta del normale o una “Fantasma” tremendamente scarica fa perdere di significato qualsiasi scelta dei brani, per quanto possa essere azzeccata.

C'è dunque da sperare che si sia trattato di un caso, di un'eccezione alla regola, e che dal prossimo concerto il quintetto torinese torni quello di sempre, pronto a dominare il palco e a far fuoriuscire ogni singola goccia di sudore dalla totalità delle persone presenti tra il suo pubblico, attraverso la sua proverbiale passione per la musica. Ovvero, c'è da sperare che i Linea77 non stiano facendo come nel loro pezzo “La nuova musica italiana”: che non stiano sparendo in una “melodiosa indifferenza”, abbandonandosi a una stanchezza e un distacco musicale che significherebbe una grave perdita per la scena rock-alternative italiana.

 

23 novembre 2010

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