Qual è la differenza tra un bel film e un film carino? Oltre ad una questione di aggettivi, si potrebbe azzardare e dire che il primo ha un giusto equilibrio tra forma e contenuto, tra le modalità del mostrare e del raccontare. Questa cosa Xavier Dolan regista canadese classe 1989 che in molti stanno incoronando come autore prodigio l'ha capita benissimo, ma ha anche capito che il concetto di equilibrio non ha nulla a che vedere con la moderazione.
Dopo Mommy, il film del 2014 che l'ha consacrato agli occhi del mondo, è arrivato il momento per l'Italia di conoscere il suo lavoro a ritroso ed ecco che, con quattro anni di ritardo, è arrivato nei nostri cinema Laurence Anyways.
La storia è quella di un uomo (Melvil Poupaud) che nel giorno del suo trentacinquesimo compleanno annuncia alla compagna (Suzanne Clément) la sua volontà di diventare donna. Tra sbalzi temporali si arriva a coprire dieci anni, dal 1989 al 1999, in cui i due si prendono e si lasciano, si amano e si feriscono in egual misura nonostante tutto. Laurence, in ogni caso, perché il giovane professore di letteratura non cambia nome, perché vuole continuare a stare con la sua Fred, perché la sceneggiatura (curata da Dolan come il montaggio e i costumi) non ci costringe a passaggi obbligati in cui spesso si incagliano i film che trattano un tema delicato e intimo come quello della transessualità.
Tutto prende una piega diversa grazie allo sguardo obliquo del regista, grazie alla sua capacità di giocare con la tecniche, i ralenti, i carrelli, i primissimi piani e con le tanto citate atmosfere da videoclip. Le musiche in tutti i film di Dolan infatti sono una presenza imprescindibile; in Laurence Anyways ci sono dei momenti in cui il film si ferma e si aprono parentesi sospese fatte di sguardi schifati e accusatori, di personaggi eccentrici e atmosfere quasi oniriche.
A tutto questo si aggiungono momenti di melodramma, di umanità gridata e di reazioni insaziabili incarnate da due attori impeccabili. Laurence e Fred pensavano allo stesso modo, passavano il tempo a stilare le loro personalissime liste come solo le coppie affiatate possono fare, ma ad un tratto tutto cambia, Laurence dà via alla sua rivoluzione che lo porterà a vedersi tutti contro. Tutti tranne Fred, che all'inizio tenta di restargli vicino nonostante lo smalto sulle unghie e gli orecchini.
Laurence Anyways è perfettamente a metà strada fra l'adolescenziale menage à trois di Les Amours Imaginaires e la matura irruenza di Mommy, è un film che si lascia ammirare, l'opera di un regista che, se non si innamorerà eccessivamente di se stesso, promette di regalarci momenti di splendore assoluto.