Lady Bird
Una storia di formazione tra autobiografia e cinema indie
Christine “Lady Bird” McPherson (Saoirse Ronan) è una ragazza dalle grandi ambizioni, sogna di andare al college a New York e odia Sacramento, la città dov’è nata e cresciuta. La sua vita scorre come quella di tante adolescenti, tra primi innamoramenti, litigi con i genitori, piccoli gesti di ribellione. Ma i progetti di fuga di Lady Bird verso la moderna e vivace East Coast si scontrano con problemi economici e soprattutto con l’opinione della madre Marion (Laurie Metcalf).
Lady Bird è l’esordio alla regia di Greta Gerwig. Dopo aver collaborato come sceneggiatrice e attrice ad alcuni film di quella che viene chiamata mumblecore, una corrente di cinema indipendente americano, la giovane regista di Sacramento realizza un progetto in solitaria, firmando sia la regia che la sceneggiatura originale (entrambe valse una Nomination agli Oscar). Nel film della Gerwig sono evidenti influenze del più recente cinema indie: storie adolescenziali, personaggi stravaganti e un po’ ribelli, dialoghi brillanti e schietti, mix tra dramma e ironia. La regista segue tutte le tappe del percorso di formazione, dai primi amori alle prime difficoltà, eppure riesce a rendere Lady Bird un film originale e personale, una lucida rappresentazione di cosa significa, per una ragazza, crescere nella provincia ma sognare la grande città.
La storia è ambientata tra il 2002-2003, durante l’ultimo anno di liceo (cattolico) di Lady Bird. Sono momenti difficili, brucia ancora fresca la ferita dell’11 settembre e in televisione scorrono le immagini della guerra in Iraq. Questo contesto storico rimane di sottofondo, una voce dall’esterno che compare qua e là a incrociare la vita della protagonista, che ha invece da combattere il suo personale conflitto con la madre. È proprio il rapporto turbolento (ma molto amorevole) fra madre e figlia a catalizzare l’attenzione del film. Infatti, sono proprio questi scontri, raccontati in modo realistico ed efficace, a definire le personalità dell’una e dell’altra, due donne testarde e dal carattere forte, interpretate con grande bravura dalla giovane Saoirse Ronan e da Laurie Metcalf (candidata all’Oscar come miglior attrice la prima e miglior attrice non protagonista la seconda).
I riflettori sono tutti puntati su Lady Bird (a partire dal titolo), ma Greta Gerwig lascia spazio anche agli altri personaggi che popolano la provincia californiana, dagli amici e fidanzati della protagonista ai suoi insegnanti, ora aiutanti ora ostacoli nella crescita di Lady Bird, che affronta un percorso di fuga (prima sognata, poi realizzata) da quel mondo tanto odiato, ma alla fine guardato con malinconia e tenerezza.
Greta Gerwig prende la sua storia personale e colora i riferimenti autobiografici con gli strumenti del cinema indipendente per creare una film che parla a tutti, con una protagonista in cui ciascuno (che sia adolescente o meno) può ritrovare qualche elemento che lo tocchi da vicino. Lady Bird, candidato come miglior film agli Oscar, è pronto a spiccare il volo come la sua protagonista.