La notte del giudizio – Election Year – James DeMonaco
The Purge is Halloween for adults! grida un invasato nel cuore della notte in mezzo a una strada, pronto a liberare tutto il male accumulato in un anno, cioè a sfogarsi. Ma questa volta è guerra. Nella saga horror-thriller de La notte del giudizio le cose prendono la giusta piega e, al terzo episodio, le reazioni della brava gente iniziano a vedere la luce durante la notte più spaventosa dell'anno.
Se nel primo episodio le persone avvelenate violavano l'intimità della casa e della famiglia e nel secondo Anarchy vi era un tentativo di fuga in strada da parte di un manipolo di eroi, in questo terzo Election Year la senatrice Charlie Roan è decisissima a raccogliere i voti per vincere le prossime elezioni e porre fine all'orrore una volta per tutte. Chiaramente è lei il bersaglio della notte dello Sfogo e, grazie all'aiuto della sua guardia del corpo e di un gruppo di persone di colore (i primi peraltro ad essere presi di mira), dovrà cercare di sopravvivere alla strada. L'élite politica favorevole è disposta a tutto pur di eliminarla, anche ad ingaggiare alcuni militari neo-nazisti.
Il terzo episodio è focalizzato sulla ribellione contro lo Sfogo annuale: la senatrice Roan è la voce della coscienza collettiva, che finalmente esplicita l'effettiva assurdità dell'iniziativa. Nulla di retorico però, perché al contempo politici e imprenditori inneggiano allo Sfogo con incredibile passione e dedizione, enunciando quanto sia importante per lo sviluppo del Paese. Quindi, dato che si tratta di inscenare una lotta al sistema, l'attenzione si sposta dal mostrare l'orrore e la follia dei partecipanti allo Sfogo all'avventura degli eroi, apportando al film molta azione e sparatorie; ciò fa perdere un po' la vena puramente thriller o apocalittica già riscontrate rispettivamente nel primo e secondo capitolo.
Ciononostante James DeMonaco non perde un briciolo del suo stile narrativo indiavolato: scrittura tesissima, camera a mano frequente alternata a ralenti, basi elettroniche cattive. La follia dei partecipanti viene quindi inscenata con composizioni visive bellissime e disturbanti. Ma questo già è noto a chi ha seguito la saga.
Il concetto dello Sfogo viene qui declinato nella maniera più estrema e blasfema: la Messa di inaugurazione della nottata eleva quel concetto ad autentica divinità da adorare, con tanto di preghiere e sacrifici umani. Un monito urlato alla società capitalistica odierna e all'interpretazione perversa dei principi religiosi. Nella finzione, il bisogno biologico di compiere il male per purificarsi (purge and purify gridano in Chiesa) è un bisogno creato dal sistema per i propri interessi economici e sociali, oltre che per detenere il controllo sulla popolazione. Nella realtà, un tentativo estremo di far riflettere su quanto la vita umana stia perdendo valore.