Nella piccola e accogliente sala del Teatro Petrolini quello che salta subito agli occhi sono dei pezzi di puzzle sparsi per il fondale, che fanno da scenografia principale a Immagini distorte, commedia in due atti scritta da Luca Celico e portata in scena dalla compagnia Nonsoloarte. Ed è da questo puzzle scomposto che dobbiamo partire per parlare di questa pièce: un puzzle che si fa portavoce di una società dispersiva, dove i rapporti interpersonali sono difficili: si spezzano facilmente ma altrettanto facilmente poi si ricompongono. È una società malata; e non a caso la schizofrenia, intesa sia come malattia individuale che collettiva, è il sostrato su cui si dipana questa storia: quella di tre amici che vivono a Roma, nei Parioli dei giorni nostri, ognuno con la propria vita complicata e i propri intrecci amorosi.
La malattia è quella di Gabriele, ragazzo schizofrenico e dal passato difficile, anestetizzato sentimentalmente da quei farmaci che in teoria avrebbero dovuto curarlo; ma è anche quella di Marta, giovane sposa di Roberto, che impazzisce e lascia il marito in cerca di storielle senza significato solo per sentirsi ancora giovane. Così Roberto, depresso più che mai, si trasferisce da Gabriele: questo è il pretesto per introdurre una serie di personaggi che faranno da controparte comica, come la zia new age, il PR mangia-donne o la migliore amica di Marta, nell’intento di smorzare il tono drammatico della vicenda principale. Sono persone che hanno problemi a gestire la propria emotività, che commettono errori e faticano a rimediarli, ma che sono altresì capaci di andare avanti nonostante la loro malattia.
È una scrittura, quella di Celico, che sicuramente deve ancora trovare la sua piena maturità. Se da un lato il regista vuole rappresentare le caratteristiche e le idiosincrasie dei famosi giovani d’oggi con ironia e disillusione, dall’altro, però , rischia di tratteggiarli con pennellate troppo marcate che li intrappolano in stereotipi privi di spessore, con soluzioni drammaturgiche a volte semplicistiche e che invece avrebbero potuto vedere uno sviluppo più complesso e interessante. Il nutrito cast di giovani attori (Pierluigi Gigante, Veronica Vattermoli, Alessio Pecorari, Chiar David, Maria Vittoria Migliorelli, Marica Santoro, Matteo Magazzù, Eleonora Di Donna, Simone Gallico), tuttavia, interpreta la storia con freschezza e naïveté, infondendo alla pièce un carattere vivace ed energico, grazie anche al suo linguaggio scorrevole e contemporaneo.
Come per ogni commedia, alla fine i nodi si sciolgono e il lieto fine lascia sperare per il futuro di questi personaggi, che troveranno nell’accettazione di se stessi una possibile via di salvezza. Immagini distorte, insomma, è una riflessione divertente e al contempo amara sui rapporti tra giovani in crisi, ma deve ancora lavorare per ricomporre quel puzzle iniziale, che è simbolo della frammentarietà della nostra società.
Teatro Petrolini, Roma – 6 febbraio 2015