Il Tracollo – Giulia Lusetti | Pietro De Silva
Il tracollo è preludio alla caduta ma, in senso figurato, anche imminente rovina. E scegliere di essere attori, di per sé, è già una rovina. Lo spettacolo omonimo dell’associazione culturale La chiave delle arti (in collaborazione con la compagnia La Farfalla), però, non ha niente del dramma, costituisce piuttosto una riflessione ironica e divertente sul mondo degli attori e, in generale, sullo show business.
Tutto si svolge a casa di un regista, il classico squalo cinico interessato solo al profitto; mentre un giovane attore alle prime armi balbetta il suo primo provino. Questo è solo il pretesto per dar vita a una serie di gag comiche metateatrali piene di colpi di scena. Emerge così il contrasto tra la naiveté dei due attori vittime degli scherzi, che considerano il teatro come un mondo fatto di passioni, sogni, sudore e sacrifici simboleggiato dalla fotografia di Eduardo in primo piano sulla scrivania e la superficialità del regista e la compagna, per i quali invece il teatro è business: un mondo spietato, insomma, fatto di gente senza scrupoli che lotta soltanto per vedere la propria posizione riconosciuta dalla società. Questa dicotomia troverà il suo culmine nel finale violento e grottesco, forse l’unico davvero possibile, che rappresenta, per l’appunto, l’ultimo tracollo dell’attore.
Il testo ha una genesi insolita: il primo atto, scritto da Pietro De Silva, è stato concluso dalla giovane drammaturga Giulia Lusetti, la quale ha il merito di essere riuscita a mantenere il secondo atto su un livello omogeneo e coerente con il primo. È una scrittura acerba che di certo fa divertire ma che sembra mancare, tuttavia, di quello spessore e maturità capace di innescare una riflessione più profonda sui temi in questione. Il linguaggio – molto contemporaneo e che si fa portavoce del realismo della vita quotidiana risulta poco incisivo e dagli esiti incerti, tendendo a volte al già visto e sentito; forse un più ampio utilizzo di registri, oltre il comico, avrebbe restituito maggiore spessore all’esplorazione dei temi trattati, offrendo un ventaglio più ampio di sfumature e spunti di riflessione. Ad ogni modo, il giovane cast di interpreti (Matteo Canesin, Danilo Napoli, Ottavia Banchi, Federica Marino, Claudia Novati, Enrico Benedetti, Giulia Pera, Francesca Di Sanza), nonostante qualche angolo da smussare, coinvolge il pubblico nella storia in modo leggero e divertente.
Il tracollo, dunque, è uno spettacolo che tenta di denunciare le tare di una società incapace di porre al primo posto la cultura e in cui gli attori si ritrovano costantemente sminuiti e degradati; tale situazione, però, non incontra un’indagine drammaturgica altrettanto efficace, rischiando così, paradossalmente, di confermare quegli stessi cliché sul mondo del teatro che vorremmo, invece, fossero assolutamente smentiti.
Teatro Lo Spazio, Roma – 1 febbraio 2015