Sei anime unite e proiettate in un’unica dimensione ritmica che si divide tra l’ira di chi ci comanda e l’utopia che di questi tempi attanaglia l’amore per la musica.
Così si descrivono i Kuadra, band crossover-metal di Vigevano al suo primo lavoro in studio. Ci sono due anime nei Kuadra.
La prima è quella più nervosa, a cavallo tra hardocore e metal, che rende parte di questo disco un compendio ideale delle sonorità più affascinanti di questi anni.
La seconda, quella di Ti difenderò e Fili per intenderci, sembra uscita da una sigla di qualche telefilm pruriginoso, con tanto di stucchevole gusto melodico a base di virtuosismi decadenti. Echi rap in battuta bassa, bassi eleganti e chitarre sferzanti rendono questo disco un bel lavoro di “nuove vecchie canzoni”.
Il resto sono energia, rabbia e sudore, tutto fatto con una certa classe. Roba che oggi molti colleghi della stessa scena si sognano.