I cinque libri sulla Shoah da leggere
Il 27 gennaio del 1945 i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz furono aperti, mostrando al mondo l’atroce verità: un’intera popolazione era stata quasi del tutto cancellata.
Eliminata. Sterminata.
Da quel – non molto – lontano 1945, il 27 gennaio di ogni anno è dedicato alla Giornata della Memoria.
Le porte di Auschwitz hanno aperto i nostri occhi e le nostre orecchie a innumerevoli vite, storie, sogni, speranze, incubi: gli oggetti ritrovati; le foto; alcuni quartieri delle nostre città; le canzoni; i film; gli incontri con i sopravvissuti e i libri, hanno iniziato a parlarci della Shoah, dando nomi, volti, suoni all’immaginabile immaginato.
Oggi vi voglio consigliare cinque libri che, a mio avviso, bisogna assolutamente leggere e se l’avete già fatto, rileggere:
1. Se questo è un uomo e Se non ora quando? di Primo Levi.
Libri che non hanno bisogno di presentazioni e che dovrebbero essere presenti in tutte le biblioteche e case.
Primo Levi racconta, senza rabbia e giudizi, ma con malinconia e tragicità, la sua esperienza di ebreo, sopravvissuto al campo di concentramento di Monowitz.
Una lettura che aiuta a comprendere cosa accade nella vita di un uomo, travolta e stravolta da un grande e devastante evento e che, ci aiuta a capire, le illogiche leggi e regole di un campo di sterminio.
2. L’amico ritrovato di Fred Uhlman.
Altro classico da tenere in libreria, da leggere soprattutto durante l’adolescenza, per identificarsi meglio con i due protagonisti: Hans Schwarz, ragazzo di sedici anni, appartenente all’alta borghesia ebrea e Koradin, figlio unico di una famiglia tedesca antisemita.
Il racconto descrive, con semplicità, la vita di due adolescenti che diventano amici nella Germania del 1933, mentre Hitler inizia l’ascesa al potere e avvia il suo diabolico e assurdo piano. La guerra e la persecuzione nazista finiranno per allontanare i destini dei due ragazzi, fino a quando, Hans ormai adulto, verrà a conoscenza di una verità che dimostra come l’Amicizia, il Rispetto e la Condivisione non hanno confini geografici, etnia e religione; lezione di vita oggi attuale più che mai.
3. Il diario di Anna Frank di Anna Frank.
Il libro sull’Olocausto più conosciuto e letto.
Tradotto in 60 lingue, racconta giorno dopo giorno, la semplicità della vita quotidiana di una ragazza tredicenne, fatta dai primi flirt; dai giorni di scuola; dalle passeggiate con gli amici e dall’improvvisa introduzioni delle nuove regole naziste, restrittive per gli ebrei e per tutti coloro considerati “diversi”.
Anna, attraverso il suo racconto giornaliero, ci fa vivere con i suoi occhi il cambio delle abitudini quotidiane e il vano tentativo, di tutta la famiglia Frank, di nascondersi alle SS.
Forse non il miglior libro sulla Shoah, ma un diario che andrebbe consigliato per comprendere la vita durante la Seconda Guerra Mondiale di una famiglia ebrea.
4. Il pianista di Wladyslaw Szpilman.
Un libro noto per la versione cinematografica del 2002, diretta da Roman Polański e vincitrice della Palma d’oro al Festival di Cannes e dell’Oscar come Miglior Attore Protagonista per Adrien Brody.
Il pianista ebreo polacco Władysław Szpilman, racconta gli orrori dell’invasione tedesca della Polonia, l’occupazione di Varsavia, la nascita del ghetto e la sua liberazione.
Lo sguardo di distruzione, morte, di una bellezza finita è il leitmotiv di tutto il racconto che andrebbe letto sulle note del Preludio I – Suite per violoncello di Bach.
5. Bruno, il bambino che imparò a volare di Nadia Terranova e illustrazioni di Ofra Amit.
L’ultimo libro nella mia piccola lista comprende un racconto illustrato, destinato ai bambini a partire dai 10 anni, che può aiutare gli adulti a spiegare vicende storiche che hanno segnato e sconvolto così tanto gli equilibri socio-politici mondiali da essere ancora oggi attuali.
La fantasia è la parola chiave del racconto di Nadia Terranova e sarebbe di buon auspicio, per tutti noi, iniziare ad utilizzarla per vivere meglio la realtà.