Guns Akimbo
Non hai imparato nulla dai videogiochi?
Futuro prossimo, nel dark web spopola un gioco illegale: SKIZM, una lotta mortale tra sconosciuti in diretta streaming mondiale (una versione più sadica – ma non dissimile – di Nerve, film del 2016 con Emma Roberts e Dave Franco). Miles (Daniel Radcliffe), uno sviluppatore dalla vita grigia che passa il tempo a sospirare per la sua ex-fidanzata, una sera scopre l’esistenza del gioco e decide di prendersi gioco dello show con una serie di feroci commenti anonimi. La sua spavalderia gli costa cara. Il creatore di SKIZM lo trova, lo rapisce e gli innesta chirurgicamente due pistole alle mani. Anche fare una telefonata diventa per lui impossibile. Miles in 24 ore dovrà uccidere Nix, la campionessa in carica di questo folle gioco senza regole – femme fatale e damsel in distress al contempo. Durante questa folle corsa alla sopravvivenza, Miles scoprirà che nel passato della sua temibile avversaria si nasconde la chiave per una proficua alleanza… Con una virata che dalla commedia truce traghetta il film nel noir sparatutto.
Daniel Radcliffe continua la sua carriera libera e spensierata, scegliendo film destinati sul nascere a restare laterali (Escape from Pretoria, Beast of Burden, Jungle): scelte dignitose, ma sempre (volutamente) risibili. In questo viaggio lontano dalle pressioni del successo a ogni costo è anche incappato in cult come Swiss Army Man e, sul piccolo schermo, Young Doctor’s Notebook e Miracle Workers (deliziosetto). Guns Akimbo, in questo percorso low profile (che lo lascia libero di dedicarsi anche al teatro), non fa eccezione.
Jason Lei Howden (Deathgasm, 2015) scrive e dirige una commedia in bilico tra action e pulp, con qualche venatura splatter, poche idee ma tutte abbastanza a fuoco. Daniel Radcliffe si ritrova così protagonista di un’avventura burrascosa e crudele in cui tutto richiama il mondo dei videogiochi: montaggio frenetico e ritmo forsennato stanno alla base di questo giocattolone grottesco e divertente che, finale a parte, ha il pregio di non prendersi troppo sul serio. Questa partita mortale è una pellicola iperattiva che regala i suoi momenti migliori (quelli comici) nella prima parte (dove Radcliffe si rivela perfetto come adorabile imbranato), diventando poi ripetitiva e ridondante man mano che si avvicenda verso la sua risoluzione. È un film che finisce dritto filato nella rassegna “botte da orbi” con The Hunt (Craig Zobebb3