Fenomenologia di Wile E. Coyote
La situazione base dei cartoni animati di Wile E. Coyote è questa: il coyote vuole mangiare Beep Beep (Road Runner), un veloce uccello corridore del deserto. Fa’ di tutto, inventa i più strampalati e ingegnosi piani per riuscire a catturare la velocissima preda ma non ci riesce. Mai. Non abbiamo notizia di altri pasti possibili per Wile che vuole mangiare Beep Beep e consuma la sua esistenza nel tentativo di farcela.
Wile si presenta con un’aria perdente già in partenza: magro e spelacchiato ha occhi gialli e folli; spiritati nel momento della preparazione del suo piano; spalancati e attoniti nel momento in cui si rende conto dell’ennesima sconfitta. Beep Beep invece è un non personaggio, passa sullo schermo velocissimo in una nuvola di polvere, raramente si ferma. Quando lo fa è solo per irridere gli sforzi del Coyote, dandogli il tempo di assaporare l’illusione del successo prima di guardare dritto in macchina, emettere il suo beffardo verso simile a un clacson e sparire in una nuvoletta di polvere.
In ogni cartone della Warner abbiamo una coppia comica formata canonicamente da un perdente e un vincente, un idiota e un furbo: Silvestro e Titti, Taddeo e Bugs Bunny, Duffy Duck e Speedy Gonzales. Gli sketch nel deserto sono però diversi da tutti gli altri visto che sono gli unici pressoché muti e presentano pochissime variazioni sul tema: Wile cerca di catturare l’uccello facendogli cadere un masso addosso mentre mangia; afferrandolo mentre corre grazie all’ausilio di qualche strano aggeggio preso per corrispondenza oppure con un vero e proprio attentato dinamitardo. Le cose vanno storte, Beep Beep fugge e Wile resta vittima dei suoi stessi trabocchetti. Tipicamente il cartone si chiude con il Coyote investito da un treno; che precipita giù da una rupe oppure disintegrato da un’esplosione.
Non ci sono altri cartoni così violenti e crudeli (Grattachecca e Fighetto, parodia postmoderna di Tom e Jerry, arriveranno mezzo secolo dopo) nell’universo dei Looney Tunes: vi immaginate Silvestro che dà la caccia a Titti mitragliandolo con un biplano della Prima Guerra Mondiale? O Taddeo che riempe di tritolo la buca di Bugs Bunny?
In questa anti-convenzionalità si annida un che di metafisico che rende questi corti una piccola grande costruzione simbolica. Ci troviamo di fronte ad un’opera che parla al nostro inconscio: come ogni grande prodotto della cultura popolare riesce a dire la sua sul mondo e sulla vita.
Wile Coyote è un eroe tragico, così tignoso e risoluto non recede mai dal suo obiettivo, mai abbandonerà la sua ricerca della felicità, mai lascerà qualcosa di intentato per riuscire a mangiare Beep Beep. Mai però riuscirà nella sua impresa, come ogni eroe tragico è destinato alla sconfitta e noi, a differenza sua, lo sappiamo. Beep Beep, come detto, non è un personaggio, un furbo della situazione alla Bugs Bunny: è un’idea. Il Road Runner è un’astrazione, inafferrabile come l’utopia e beffardamente malvagio come sa essere il destino. È Moby Dick, l’ossessione e la rovina di Achab Wile E. Coyote. Ognuno di noi ha il suo Beep Beep ma pochi hanno la forza e il coraggio di combattere con la vita come Wile.