Quando sono con te, Ex-Otago, sento dentro di me
Storia di un palloncino colorato e un braccio muscoloso sotto il cielo di Milano
«Gli Otaghi sono stati sempre come dei palloncini: leggeri, colorati, belli da vedere. Però alle volte c’era il rischio che, con un semplice alito di vento, prendessero il volo e scomparissero dai radar: ora, con queste nuove sonorità, hanno come trovato un braccio sicuro e robusto, il braccio di un buon nonno verrebbe quasi da dire, che tiene stretto il palloncino al proprio nipotino.»
Ecco l’impressione di uno dei tanti spettatori che hanno affollato il Serraglio di Milano lo scorso sabato 19 novembre per il concerto degli Ex-Otago. Un live che segue l’uscita del, lo si può già dire, fortunatissimo album Marassi, edito da INRI, Garrincha Dischi e Universal.
Forte anche di numerosi passaggi radiofonici, specialmente su Radio Deejay, il gruppo genovese pare aver fatto definitivamente il salto di qualità. E a conferma di ciò arriva, giustappunto, questa data milanese sold-out (aperta dall’ottimo duo acustico LePinne del roster di casa Costello’s) con il Serraglio pieno all’inverosimile (e con il concreto rischio, confermato dagli stessi organizzatori, di “lasciare molta gente fuori“, rischio per fortuna scongiurato grazie ad un po’ di abilità, ad un pizzico di fortuna ed ad una certa pratica con giochi come Tetris!.
Maurizio Carucci e compagni hanno realizzato un grande concerto, con le nuove canzoni di Marassi che sono state cantate alla perfezione dagli spettatori presenti, segno che il disco è già entrato nella memoria collettiva. Mare, I giovani d’oggi e Cinghiali incazzati i pezzi che maggiormente hanno suscitato gli entusiasmi del pubblico, senza dimenticare il terzo singolo estratto da Marassi Quando sono con te che ormai si può affermare come sia diventato, a tutti gli effetti, uno dei classiconi di casa Otaghi. Gli Ex-Otago hanno ritrovato le sonorità anni Ottanta degli esordi, irrobustite da un nuovo comparto ritmico, con basso e batteria sempre ben presenti, a dare forza e muscolarità ai pezzi. Ecco perché “bagglutinante”: perché i genovesi, seguendo un celebre aforisma di Che Guevara «sono stati duri senza perdere la tenerezza». Tra le tante persone presenti da sottolineare anche Jack La Furia e Ghali che hanno dimostrato di conoscere ed apprezzare il lavoro del gruppo genovese.
Ecco allora che il palloncino colorato degli Otaghi, tenuto sicuro in evidenza da un paio di braccia forti, si è stagliato sul cielo grigio di Milano facendo ballare per tutta una notte un’ex officina: una favola metropolitana bella da leggere, da cantare e da vivere. Quando sono con te sento dentro di me/un frastuono una musica/ che non so da dove viene e forse non ha un nome/ ma mi accarezza e mi invade: al Serraglio con gli Ex-Otago lasciarsi invadere, insomma, è più bello.
Serraglio (MI) – 19 novembre 2016
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