Eric Rohmer
100 registi (e tantissimi film) che migliorano una vita
Un profondo senso della misura ed un’esplorazione del nucleo della vita che evita i movimenti frenetici della macchina. Il cinema di Eric Rohmer è nelle parole del fotografo Robert Adams, che nella costruzione dell’immagine si è lasciato ispirare proprio dal regista francese. La storia è quello che la vita nel suo lento scorrere quotidiano fa accadere, la cinepresa non deve mai staccare, ma deve fluire adagiandosi sulle emozioni dei protagonisti. L’attesa è il colpo di scena più efficace. E’ molto più interessante suscitare l’invisibile partendo dal visibile, piuttosto che tentare invano di visualizzare l’invisibile.
Nato nel 1920, insieme alla collaborazione come critico ai Cahiers du Cinema ha pubblicato nel 1946 un romanzo, Elisabeth, con lo pseudonimo di Gilbert Cordier. La sua carriera di regista è proseguita di pari passo con una appassionata carriera scolastica, docente di letteratura e autore di numerosi audiovisivi per la scuola. Il suo cinema, seppur all’apparenza semplice, è perfettamente architettato dentro una struttura seriale che moltiplica, confonde, approfondisce le tematiche di volta in volta coinvolte nella sua analisi dalla forte qualità letteraria.
Come la Commedia Umana di Balzac il suo cinema si dipana nella variegata struttura chiusa in cui sono raccolti i suoi film. Da “I sei racconti morali”, iniziata nel 1962, in cui troviamo film come La collezionista e L’amore e il pomeriggio. Dei primi anni Ottanta la serie “Commedie e proverbi”, dove troviamo film come Il raggio verde, La moglie dell’aviatore e Pauline alla spiaggia. Degli anni Novanta invece la serie de “I racconti delle quattro stagioni”, dove il passaggio del tempo diventa protagonista e misura di un lento scorrere verboso tra le relazioni umane.
Il carattere classico di una bellezza che non ha paura di mostrarsi e l’uso preciso e vivo dei luoghi fanno del cinema di Rohmer un affascinante viaggio nei meandri della cultura francese. Musica, letteratura, paesaggi, amore. Il cinema di Rohmer è l’incanto di un momento di pausa.