Domani – Gianpiero Chionna
Il rapporto che l’essere umano ha con la morte è sempre difficile, sia da spiegare che da comprendere: l’idea di perdere qualcuno a noi caro non ci tange finché non ci troviamo di fronte al fatto compiuto. Prima di questo c’è solo un pensare/immaginare in che modo continuerà la nostra vita senza quella persona.
È intorno a queste tematiche che si snoda Domani opera del fumettista Gianpiero Chionna che, in sessanta pagine, scrive e disegna una storia che chi più, chi meno tutti abbiamo avuto l’arduo compito di affrontare.
Domani (Labo Fumetto, 2015) racconta la storia di Gianni, sconvolto dalla perdita della moglie Anna a causa di un male incurabile. Gianni è totalmente chiuso in sé, lontano da tutto e da tutti (figlia compresa). Si accorge un giorno di aver smarrito l’album di foto della moglie; inizia a cercarlo, invano. Diversi giorni dopo qualcuno lo lascia sull’uscio della sua porta; da quel momento in poi, saranno proprio quelle foto le armi che Gianni inizierà ad usare per riprendere nuovamente a vivere.
Con un tono da fumettista navigato, Gianpiero Chionna ci regala una storia commovente che, dal punto di vista del tema trattato, è facile definire: senza tempo. Il lettore vive le vicende di Gianni attraverso gli stessi occhi del protagonista; quello che ha vissuto e che adesso dovrà affrontare in solitaria è una serie di eventi che si riflettono nella memoria di chi legge.
Interessante è il potere che riveste l’immagine nel fumetto di Chionna: non è tanto la morte della moglie lo snodo cruciale della storia, quanto il ritrovamento dell’album di fotografie, che si trasforma in una sorta di ponte tra il reale (rappresentato dalla vita) e l’ignoto (configurato nella morte), quasi un sentiero obbligato da percorre, al termine del quale tutto sarà più chiaro.
Di facile lettura e senza tempi morti, Domani – vincitore lo scorso ottobre del Premio della Giura di Qualità durante il contest ComixFactor a Lucca – colpisce anche per la bravura, seppur ancora un po’ acerba, di Chionna nel disegno; l’autore raffigura volti e corpi veri, dilaniati dal dolore e coperti dalla maschera sociale dell’indifferenza; un bianco e nero nudo e crudo che lascia poco spazio all’immaginazione, ma che di colpo si colora in un arcobaleno di speranza.
Un fumetto pieno di amarezza e solitudine, ma anche di fiducia e desiderio; Gianpiero Chionna (da poco entrato nella banda de Gli Sbucciaginocchi) colpisce nel segno grazie ad una sceneggiatura semplice ma allo stesso tempo efficace, e all’approccio delicato con il quale viene affrontato il tema della morte.