Cronache dal lido #6
On the job: The Missing 8 (Erik Matti, Concorso)
Giornalisti venduti, politici corrotti, sicari manovrati da poteri dello Stato. Le Filippine, nella realtà come nel cinema di Erik Matti, sono un paese in cui l’illegalità diffusa viene sistematicamente espunta da ogni forma di narrazione. Ed è proprio da simili premesse che si dipana il senso di questo film, un affresco corale di durata fiume che sin dai titoli di testa utilizza una ampia varietà di formati e media diversi, a voler dichiarare espressamente il suo primario statuto di film politico. Il coraggio della denuncia di un sistema tanto colluso e violento si sposa, in questo come nel precedente On the job (2013), con una solida mano registica che consente al racconto di muoversi con naturalezza tra sequenze action e intricati passaggi di progressione narrativa. Destinato a diventare un sicuro cult tra gli appassionati di cinema asiatico.
Ennio (Giuseppe Tornatore, Fuori Concorso)
E’ un omaggio ad uno dei musicisti più grandi del Novecento il documentario Ennio, realizzato da Giuseppe Tornatore e presentato fuori concorso a Venezia. Attraverso un flusso audiovisivo che racconta l’intera parabola artistica del compositore, Tornatore ripercorre alcune tra le pagine più gloriose della storia del cinema rese memorabili dal genio di Morricone. Punto di forza del film sono le interviste al Maestro raccolte da Tornatore nel corso degli anni, in cui il compositore si concede al ricordo e alla commozione abbandonando la riservatezza che lo ha sempre contraddistinto. Completa l’operazione una imponente serie di contributi raccolti da svariati artisti del panorama cinematografico e musicale internazionale, facendo di Ennio un documento prezioso e importante, destinato a far conoscere la monumentale produzione musicale morriconiana anche a nuove generazioni di spettatori.
The Last Duel (Ridley Scott, Fuori Concorso)
Nella Francia del XIV sec. l’amicizia tra i cavalieri Jean de Carrouges (Matt Damon) e Jacques Le Gris (Adam Driver) si trasforma in odio brutale quando Marguerite (Jodie Comer), moglie di de Carrouges, viene violentata da Le Gris. Per nulla interessati alle sorti della donna, i due cercheranno onore e giustizia in un duello, in quello che passerà alla storia come l’ultimo legalmente autorizzato nella Francia medievale. Il ritorno di Ridley Scott al film in costume, presentato fuori concorso a Venezia, segna anche il ritorno del regista britannico al topos a lui caro del duello, esplorato fin dall’esordio della sua carriera con lo splendido I duellanti (1977). In una modalità narrativa “alla Rashomon” che racconta la stessa vicenda da tre punti di vista diversi, il film cresce di intensità fino raggiungere il climax nell’ottima sequenza del duello finale. Un buon ritorno in sella per Scott, non particolarmente sorprendente ma più interessante e completo, anche grazie ad un cast di ottimo livello, rispetto a molti titoli della sua produzione più recente.