Vengono dalla provincia vicentina e precisamente da Bassano del Grappa, sono una new entry nella casa discografica V4V e in quella di Coypu Records e vengono presentati come una fresca realtà del panorama post hardcore italiano. Loro sono i Bruuno e il risultato che ne è scaturito assimila quella giusta dose di rabbia nata dall’apatia del vivere quotidiano. Belva (questo il nome del loro EP d’esordio) è l’esatto prodotto musicale di cinque musicisti colmi d’ira, che hanno deciso di sfogare su nastro tutte quelle conseguenze che possono derivare da un gesto impulsivo.
Come già detto siamo solo ad un EP, ma è già presente materiale a sufficienza per tracciare un primo resoconto sulla band: il basso profondo e deciso che accompagna i colpi delle bacchette di una batteria mai spenta e sempre in continuo pulsare, le chitarre in fermento e piene di vita che spianano la strada alle grida di un cantato il quale spicca per potenza e freschezza. Fin qui non c’è nulla di nuovo, ma queste sonorità che a volte sanno di un già sentito quando vengono fuori dai Bruuno, hanno quel tanto in più che basta da far apparire il tutto poco scontato.
Le chitarre martellanti che aprono Casper (prima traccia di Belva) rivelano che non c’è niente di quieto e tranquillo ad attendere dietro l’angolo; la voce poco aggressiva di Carlo Zulian ad un tratto si trasforma in un universo di rabbia dal quale è difficile venir fuori. Voglio perdere la ragione e ritrovarla è questa la sintesi perfetta di Sete (singolo della band), un ‘amalgama di odio, rumore che racchiude altro rumore, una distruzione che esplode in un’armonia musicale dove tutto è al posto giusto (chitarra, basso e batteria), un’entropia ordinata (passatemi l’ossimoro) dove nulla è lasciato al caso.
Tutto questo è Belva: un pugno nell’occhio, un lavoro da ascoltare a volume alto, sei tracce che faranno tremare i vetri alle finestre. Troppo facile far paragoni che spesso lasciano il tempo che trovano; a voler proprio lanciare un nome, magari i Linea 77 sono quelli che per primi balzano alla mente. Ma non c’è tempo per accostamenti di tale genere, questi sono semplicemente i Bruuno, una band che fagocita decibel ed erutta lamine di rumore.