Auguri per la tua morte
Un Giorno della Marmotta rosso sangue
Jason Blum, capo della casa di produzione BlumHouse, è un genio. In poco più di un decennio di attività, lavorando su forme cinematografiche ampiamente consolidate, ha rinnovato la scena indie horror, svecchiando i tanti luoghi comuni che in altre pellicole di genere sono accettati con ingenuità, rifiutando, in controtendenza, l’uso morboso delle tecnologie in favore della creatività e della fantasia delle storie scelte per essere filmate.
Creatore di alcune tra le più celebri delle saghe del cinema di paura contemporaneo come Paranormal Activity, La Notte del Giudizio e Insidious, interessanti nei primi capitoli e che continuano ad esistere solo perché sono degli straordinari moltiplicatori esponenziali d’investimenti, l’erede di Roger Corman e William Castle sta mostrando di recente una sorprendente capacità di variazione delle produzioni. Ne è un esempio Whiplash (2014), la memorabile opera prima di Damien Chazelle, Get Out (2017), originale thriller anti xenofobo e lucida metafora del presente, e lo è anche l’ultimo Auguri per la tua morte di Christopher B. Landon, un divertentissimo teen slasher che è già un semi- cult per gli adolescenti americani in cerca di qualche sussulto.
Il film si apre con le erezioni (provocate), eiaculazioni ed esibizioni di Tree (Jessica Rothe), cinica ed eccitante studentessa dell’(inventata) Bayfield University, che si risveglia nella camera dello sconosciuto Carter (Israel Broussard), dopo aver partecipato ad una festa a base di alcool e sesso. Lo smartphone le ricorda che è il giorno del suo compleanno. Tree si affretta a tornare nei dormitori della confraternita di cui è membro, e dopo aver disprezzato la torta preparata dalla compagna di stanza e limonato con il Professore di cui è amante, indossa l’abito più scollato che ha per correre alla festa del suo compleanno. Verrà uccisa da un killer mascherato, ma la morte è solo l’inizio. Intrappolata in un loop temporale, sarà costretta rivivere il giorno del suo compleanno fino a quando non scoprirà l’identità dell’assassino.
E’ noto che il genere horror è rivolto principalmente ad un pubblico giovane e per questo deve sposare una grammatica fatta di una ritmata alternanza di scene di forte suspense, inaspettati jump scares e momenti di commedia nera. Con semplicità ed eleganza, Auguri per la tua morte rispetta tali principi, presentandosi come un sorprendente thriller dalla solida sceneggiatura che, nonostante sia una variazione rosso sangue del classico Ricomincio da capo molto simile al sottovalutato horror Volver a Morir di Miguel Urrutia, presenta, soprattutto nel terzo atto, un’evoluzione narrativa inaspettata.
Se cercate atrocità e violenza estrema, la delusione vi attende e vi accoglie come un’odiata lontana parente in quanto l’ultimo nato in casa Blum è uno slasher leggero e tendenzialmente comico; un’ottima cura alla sbornia di presunzione e finte impalcature intellettuali causata dalle attuali pellicole del genere.
Il regista Christopher B. Landon si prende poco sul serio delineandosi come un Wes Craven dimezzato, gravemente mutilato dell’abilità di coreografare la morte, il cui solo intento sembra quello di stupire il suo pubblico di adolescenti non proprio smaliziati, mantenendolo nello stesso tempo pettinato e profumato di rose e pronto a fare un altro giro su di un’altra giostra. C’è anche il rischio d’innamorarsene se si accetta la futilità dello svago.