Angelica Lubian (www.angelicalubian.com) è una giovane cantautrice che crede in quello che fa; ci crede molto, lo si evince da come vive palco e rapporto con lo spazio scenico, quasi fosse il salottino di casa sua.
Ed è così che si presenta l’allestimento scenografico di questo nuovo spettacolo-concerto dal titolo succulento e carico di aspettative, Morso dopo morso canzoni a svelare un amore. Un’accozzaglia di elementi kitsch che tradiscono un reflusso adolescenziale: un finto arredamento fatto di cornici giganti sospese nel vuoto, bauli di cartone, armadi, una sveglia e una finestra sulla quale sono proiettati elementi di viaggi, pensieri, sottolineature emotive…
Accompagnata da quattro buoni strumentisti (tra i quali vale la pena citare per energia, spontaneità e bravura, il bassista Marzio “Ciccio” Tomada), la Lubian ci offre uno spettacolo che vorrebbe essere multisensoriale, ma che si rivela tale solo per l’essenza di cioccolata – a dire la verità fastidiosissima – nebulizzata in sala. Per il resto solo un normale gioco di luci e la presenza di un mimo, Gianluca Valoppi, francamente inutile e irritante.
Quello ci che interessa maggiormente giudicare, però, è il valore intrinseco della cantante che ha proposto i brani tratti dal suo album d’esordio Conservare in luogo fresco e asciutto: un mix di sonorità pop-rock di piacevole fattura, spesso ingenue nei testi e nelle rime, che mettono comunque in risalto il valore delle sue modulazioni vocali, una timbrica sicura ed incisiva e una capacità interpretativa/empatica di forte impatto.
Personalmente ho apprezzato molto Incredibilmente disarmante, una canzone equilibrata e risolta, piena di energia e capace di esaltare tutte le qualità dell’artista.
Tutto giocato sul filo conduttore di una storia d’amore (un voce off ci narra una storia di incontri-scontri), l’esibizione scorre liscia e ci lascia l’impressione di una forte personalità, grintosa, dalle doti vocali sopra la media che vogliamo riascoltare in un nuovo contesto di ben altro spessore.