Affacciamoci sul Novecento
Il palco è avvolto completamente dall’ oscurità, solo una banale
lampadina appesa ad un filo al centro della scena all’ altezza di circa
due metri illumina due sedie accostate.
I personaggi seduti sono Costantino, sui venti, cappello americano con
la visiera e felpa bianca, è un po’ ingenuo, capisce solo i concetti
elementari, anche se nascosti. E Giovanni sulla quarantina, barba e
capelli frikkettoni con tante esperienze sbagliate sulle spalle.
GIOVANNI: Allora no ci stava questa mia amica, giù, a Caserta che era
un tipo tutta inquadrata con una famiglia molto
. Così no: che studiava
sempre: si era messa in testa che si doveva laureare, sistemare trovare
un lavoro e cose. Questa qua, io c’ ero molto amico perché era una
ragazza sai, molto tranquilla , carina, sempre disponibile pensa che
usciva solo il sabato sera e anche se qualche volta, così, usciva
durante la settimana si ritirava massimo alle undici
COSTANTINO: si vabbé Giova’ stai a parla de quanto? Quindic’anni fa
GIOVANNI: e sì, era l’ estate dell’ 88 era
fatti il conto
diciassette anni fa
comunque fatto sta, noi gli dicevamo sempre, dai,
esci con noi ci andiamo a divertire, andiamo a ballare, andiamo qua,
andiamo là ( poi pensa che questa proprio non beveva, droghe zero
proprio, non era una che si sballava e cose) questa niente- anche un
po’ per i genitori, sai- era pure carina mai un ragazzo una tresca
qualcosa, niente proprio
COSTANTINO: (accendendo la canna) ammazza ò che vita de mmerda
te l’
hai scopata?
GIOVANNI: eh, aspetta
comunque vabbé finalmente questa un giorno si è
laureata ed il sabato ha organizzato una festa e ci aveva invitato a
tutti quanti. Allora andiamo là festeggiamo, una bella serata e cose e
decidiamo di andare in Discoteca: oh perché non andiamo al CICLOPE
tutti quanti.. insomma decidiamo di andare tutti quanti a ballare e
viene pure lei, insomma, la festeggiata
COSTANTINO: mmm
GIOVANNI: insomma usciamo dal ristorante, tutti coi cappotti e cose,
attraversiamo la strada, quando passa una macchina minimo minimo a
settanta all’ ora e Ta-ta questa se la mette sotto e muore sul posto.
Così, bell’ e buono è morta.
COSTANTINO: pensa tu. Quindi tocca godessela.
GIOVANNI: Sì.
Parte una tarantella napoletana e scorrono tutte le immagini del 900:
lo sbarco sulla luna, l’ olocausto, le coreografie fasciste, il logo di
windows, Jimi Hendrix, TITANIC, il telefono, pane e pomodoro, uomini
che giocano a carte, donne che fanno shopping, pioggia, i mondiali,
papa Giovanni Paolo II, la 500, la neve, Haudrey Hepburn, i cinesi coi
giapponesi, Ottobre, la neve, i Casino, De Niro, la periferia E LA
REGGIA di Caserta, il bar dello sport.