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Ghost in the Shell: Arise – Kazuchika Kise

Nei cinema di tutta Italia continua la rassegna di animazione sponsorizzata da NexoDigital: Nexo Anime. Sull’onda del successo della recente Ghost in the Shell Night, ha proposto la serie prequel del film: Ghost in the Shell: Arise. Il 2 Aprile 2014 sono stati proiettati, in anteprima assoluta nei cinema, i primi due episodi della serie.

Ghost Pain
In una notte buia, sotto una pioggia battente, un gruppo di poliziotti sta scavando una tomba. Vogliono esumare un soldato, accusato ma forse innocente: la tomba è una trappola e sarà Matoko ad evitare la strage.
Dopo quest’ottimo inizio il film si perde presto in una trama troppo complessa e mal districata. La matassa di bugie e inganni viene svelata in fretta e coinvolge troppi personaggi, dal governo ai ministri fino all’esercito. In questa avventura Matoko viene però in contatto con tutti quei personaggi che diventeranno i suoi compagni, e le permetteranno di diventare un cyborg autonomo e non una proprietà del governo. Degno di nota il personaggio della mina umana, cyborg assassino con sembianze di bambina.

Ghost Whisper
Matoko deve affrontare una grave minaccia: un ex-militare sta per svelare tutti i segreti di stato. Sulla sua strada troverà Bato, questa volta inspiegabilmente alleato al nemico. Ad aiutarla sarà invece un’agente CIA, abilissima hacker, oltre ai compagni che recluta per formare la futura Sezione 9. Non tutto però è come sembra, le persone non sono chi dicono (o credono) di essere, e nemmeno i ricordi sono sempre reali…

Il livello tecnico dell’animazione è molto buono ma sotto molti altri aspetti la serie risulta deludente. In primis entrambi gli episodi sono penalizzati da una trama eccessivamente complessa unita a una durata molto limitata (un’ora circa). Questo inevitabilmente comporta uno sforzo per lo spettatore, anche se questo è già abituato al mondo di Ghost in the Shell. La colonna sonora poi è decisamente poco memorabile se raffrontata a quella del predecessore.

Ma quello che manca più di ogni altra cosa è ciò che ha fatto di GITS un fenomeno culturale: quel misterioso intreccio tra tecnologia, vita e realtà che si fondono (e confondono) tra loro. Unico elemento positivo è quindi il legame tra il film e la serie. In GITS: Arise infatti scopriamo nuovi e interessanti dettagli sui personaggi: fra tutti la nascita di Matoko come cyborg ed il suo primo incontro col Burattinaio.

Insomma si consiglia la visione di questa serie solo dopo aver visto Ghost in the Shell. Anche se si tratta di un prequel, solo così potrete apprezzarla.


Grazie


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