Carnivàle
Se fosse stato David Lynch a partorire una serie come Carnivàle, con molta probabilità l'avrebbe intitolata Twin Freaks. L'opera di Daniel Knauf si colloca, infatti, a metà strada fra le atmosfere onirico-perturbanti della seminale epopea dell'Agente Cooper targata 1990 e il capolavoro maledetto di Tod Browning del 1932, calando il tutto nell'epoca della Grande Depressione Americana.
Carnivàle racconta la storia di due figure le cui vite scorrono parallele, Ben Hawkins e Justin Crowe. Ben è un ragazzotto di campagna che, una volta persa la madre, si unisce ad un circo di strada popolato da personaggi bizzarri ed inquietanti, guidati dal nano Samson, manager del circo Carnivàle (Michael J.Anderson, il nano della stanza rossa di Twin Peaks, per continuare il parallelismo); Justin è invece il padre metodista della piccola Mintern, California. Entrambi hanno delle visioni mostruose legate ad eventi non ancora avvenuti, ma che li destabilizzano e li portano a reagire in maniera drasticamente diversa.
Se secondo padre Justin fa tutto parte di un piano del Signore per mostragli la via, per Ben non riesce inizialmente a dare una spiegazione a quello che vede. Oltre a queste capacità occulte, queste due figure detengono poteri soprannaturali: mentre Ben è capace di curare le persone con la sola imposizione delle mani, Justin riesce a controllare chi ha attorno, portandoli a compiere le azioni che lui desidera. Questa disparità porterà presto alla luce una ragnatela di intrighi ed eventi che collocherà i due personaggi agli estremi, focalizzando Ben come paladino del bene e padre Justin come emissario del male. Dio creò la terra e, per ogni generazione, nacque una creatura della luce e una creatura della notte, racconta Samson nel prologo del pilot, elevando la storia di Carnivàle oltre le apparenze e collocandola nell'olimpo delle serie interrotte prematuramente.
Composto da sole due stagioni e cancellato per i costi elevati di produzione, benché gli ascolti fossero ottimi e con una corposa fanbase, Carnivàle avrebbe dovuto contare sei stagioni, secondo Daniel Knauf, ma è consigliabile approfondire comunque la visione di questa serie HBO, per la sua forza visiva, per la magnificenza della scenografia e dei costumi, per le interpretazioni del cast, in particolare Clay Padre Justin Brown e per una storyline che, seppur sprovvista di finale, è da annoverare come fra le più scure e terrificanti mai raccontate in televisione.