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Save Rock and Roll – Fall Out Boy

Fine dello hiatus per i Fall Out Boy. A poco più di 4 anni dall’annuncio della pausa, il quartetto di Wilmette, Illinois, torna infatti con un nuovo album, il sesto del loro repertorio: Save Rock and Roll, disponibile sul mercato dal 12 aprile.

Non che in questi 4 anni i membri della band siano stati fermi. Il vocalist Patrick Stump ha infatti lavorato sulla sua carriera da solista, sfornando prima un EP e poi un disco dal titolo Soul Punk; il bassista Pete Wentz è stato invece impegnato su un nuovo progetto, il duo elettronico Black Cards; Joe Trohman e Andy Hurley, rispettivamente chitarra e batteria, hanno invece messo in piedi i The Damned Things, band heavy metal che vede in formazione anche Rob Caggiano e Scott Ian degli Anthrax, e Keith Buckley e Josh Newton degli Every Time I Die. Sicuramente queste esperienze individuali hanno influito sullo stile storico dei Fall Out Boy, come si può evincere già dal primo ascolto di Save Rock and Roll.

Anche solo d’impatto si percepisce come questo disco sia senza dubbio più adulto rispetto ai precedenti: dal punto di vista strettamente tecnico, la band manifesta un’inedita maturità. Maturità già ben riconoscibile attraverso la solennità esplosiva del secondo singolo estratto, The Phoenix, diffuso lo scorso 24 marzo, nonostante la totalità del disco sia più riconducibile al primo brano pubblicato, My Songs Know What You Did in the Dark (Light Em Up), disponibile già dal 4 febbraio. Ad accrescere il valore e, soprattutto, la buona predisposizione della critica nei confronti di questo album, le numerose collaborazioni che vi compaiono, a partire da quella sulla title-track con uno dei mostri sacri della scena rock mondiale: sir Elton John. Grande è infatti il pathos sul brano Save Rock and Roll, pezzo già dal titolo molto impegnativo, amplificato dalla presenza del baronetto britannico su piano e voce, nonché dell’Orchestra Sinfonica di Londra (che compare anche sul già citato The Phoenix).

Ad arricchire le collaborazioni, spuntano anche la controversa rocker Courtney Love su Rat a Tat, il rapper Big Sean su The Mighty Fall e la giovane vocalist inglese Foxes su Just One Yesterday. Eppure, non solo di collaborazioni vive Save Rock and Roll. Tra i brani più interessanti del disco se ne segnalano infatti alcuni realizzati senza la partecipazione di alcun grande nome, come Death Valley e Where Did the Party Go, primo pezzo del disco ad aver visto la luce in fase compositiva.

Sicuramente Save Rock and Roll, con il suo sound così marcatamente pop-rock rispetto al passato, non può che lasciare spiazzati. Vale però la pena di dedicargli più di un ascolto: forse il genere potrà non piacere, ma l’indubbia qualità del lavoro merita certamente attenzione.

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