Assalto alla Luna – Nolatzco (Esclusiva e download)
Dopo l'intervista a Giovanni Nani Fanelli, leader dei Nolatzco, e a giorni dall'uscita ufficiale dell'Lp d'esordio Assalto alla Luna torniamo a calcare i territori emiliani, con la recensione del disco stesso e lo streaming in anteprima assoluta.
Assalto alla Luna offre un ampia quantità di storie urlate a squarcia gola, di violenta contemporaneità, di testi che come dicevo nell'intervista precedente sono nudi, crudi, incazzati e critici, verso una società che viene dipinta in maniera quasi apocalittica, in una cornice che è cittadina e inquinata dalla serialità dei programmi tv e delle fabbriche.
Sono presenti indubbie similitudini con il filone che parte dai CCCP e termina nei Pgr, o nei Rossofuoco dove Giovanni Fanelli ricopre il ruolo di bassista ed esperienza dalla quale, sue parole, attinge artisticamente dalla figura di Giorgio Canali e fa prezioso tesoro in quella che è l'esperienza decennale e il rodato songwriting.
La playlist incomincia con Babyrivoluzione, singolo del disco che danza tra chitarre e batteria dagli echi squisitamente grunge (Nirvana in particolar modo) e un cantato molto Canali.
Alla due troviamo Tutto Svanisce, struggente ballata rock in minore, uno dei punti più alti del disco.
Ci si tuffa in Educati al Successo, dove ritroviamo rullate Nirvana, oltre a un basso particolarmente distorto e liriche critiche nei confronti di tutto ciò che concerne la società della televisione che stiamo vivendo, nell'ultimo dei Paesi sviluppati dove la tv, nell'informazione, è ancora più influente e importante di internet. In questa canzone è chiara la schiettezza poetica dei Nolatzco, che sbattono in faccia la loro realtà senza tanti fronzoli o particolari velleità di ricerca. E si alzano i bpm.
Manco il tempo di ricomporsi e arriva Abusivisness, che non lascia spazio a un respiro lungo. Spunta un'altra possibile influenza della band, Il Teatro Degli Orrori, richiamati nelle chitarre e nella voce. Si ritrova nuovamente forte una certa riconducibilità all'universo Canali.
Finalmente una ventata di tranquillità con Assalto alla Luna, pezzo che prende (da?) il titolo dell'album.
Scorrono così, senza particolare brillantezza, Speed e Lullabymoon.
Signorina Diesel cerca di dare la scossa alla numero otto. Ci riesce? Sni.
Si scivola dunque nel diverso, rispetto al continuum dell'album, di Un caos che ti assomiglia. Un reading formato canzone che si divide nei riferimenti tra i Massimo Volume di Lungo i Bordi e il neosensibilismo degli Offlaga Disco Pax.
Si chiude il sipario con La ballata dai cuori intermittenti, terza e ultima ballata dell'album, un altro punto alto del disco.
L’impressione che mi danno i Nolatzo è quella di tralasciare l’estetica a favore della sostanza. Già, Assalto alla Luna è un disco di sostanza, come vuole una certa tradizione. Indubbiamente può stancare l'orecchio, gli arrangiamenti sono, oltre che esclusiva chitarristica, non così originali.
Per assimilare i pezzi ci vuole un po', senza vere e proprie pop-song, liriche killer o cantabili che possano impossessarsi della tua testa il risultato è un blocco di marmo post punk-grunge che può far scatenare come ammattire.
Degna di nota anche la scelta-non scelta (mancava il tempo) di una produzione piuttosto lo-fi. Il disco non è eccelso nel mixaggio e nel mastering ma risulta comunque fruibile e gradevole per quella che può essere la richiesta sonora della band.
Inoltre doveroso per il gruppo, per trovare una propria identità forte, riuscire a smarcarsi da quello che nell'immaginario e all'ascolto può risultare un side-project della band di supporto di Canali.
Detto ciò Assalto alla Luna merita un giudizio complessivamente positivo, grazie a una credibilità musicale e una sincerità di intenti che permette un ascolto non pretenzioso, piacevole e vero.
L’album dei Nolatzco lo potete scaricare gratuitamente qui